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mercoledì 22 febbraio 2012

Attività della Delegazione Romana


L’Associazione Campo della Memoria

organizza per

Venerdì 24 Febbraio 2012

"LA GIORNATA DEL RICORDO DELLE FOIBE"

presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica, in Roma

Piazza della Minerva, 38

Interverrà il Dott. Pietro Cappellari

della Fondazione della RSI

sul tema

L’accordo mancato RSI-Regno del Sud. La politica in difesa del confine orientale della Repubblica Sociale

1943-1945

martedì 13 settembre 2011

Presentazione editoriale

Cappellari riscrive la storia di Anzio e Nettuno

Presentato il più completo studio sulla storia delle due città tra il 1940 e il 1945

di Alberto Sulpizi

Il 1o Settembre 1943, nella straordinaria cornice del Forte Sangallo, Pietro Cappellari ha presentato il suo ultimo lavoro: Nettunia, una città fascista 1940-1945. Alla presenza di un folto pubblico, sono intervenuti l’Assessore alla Cultura Giampiero Pedace, il Dott. Mag. Marcello Armocida e il maestro Gianni Capobianco che ha allietato gli intervenuti con due poesie d’amore per la città di Nettuno di rara bellezza e sentimento.

La presentazione è stata introdotta dalla relazione del Prof. Alberto Sulpizi, docente in Storia del territorio nettunese presso l’UPTER:

Ha concluso la serata, il Dott. Mag. Pietro Cappellari, autore della ricerca, che ha ribadito come, dopo l’8 Settembre, chi si comportò meglio di fronte agli ordini perentori di disarmo dei Germanici non furono fantasiosi partigiani ante-litteram o gli antifascisti di Nettunia che, invece, abbandonarono subito l’abitato, ma le Camicie Nere che difendevano il porto, a cui si deve una tenace resistenza e il merito di aver ricacciato i Tedeschi fuori le “mura” cittadine. Il più giovane caduto di quei giorni, non a caso, è proprio un Legionario Volontario di Guerra!

Camicie Nere dicevamo che, in linea cristallina con la loro scelta di difendere l’onore militare, aderiranno poi alla Repubblica Sociale Italiana. Il Ten. Col. Vincenzo Lamendola che comandava i Plotoni CC.NN. posti a difesa di Nettunia Porto lo ritroveremo, infatti, nella RSI, alla guida del 4° Reggimento MDT che difese l’italianità del Goriziano contro le bande slavo-comuniste fino agli ultimi giorni dell’Aprile 1945.

Chissà se coloro che per sessantacinque anni hanno esaltato la “resistenza nettunese” sventolando rosse bandiere di partito, continueranno a portare i fiori… alle Camicie Nere!

Quest’anno, sarà un caso, non si è visto nessuno….

lunedì 5 settembre 2011

Presentazione editoriale

FORTE SANGALLO – SALA DEI SIGILLI

Piazza S. Francesco

NETTUNO

La S.V. è invitata

Sabato 10 Settembre 2011 alle ore 18:00

alla presentazione del libro

NETTUNIA

Una città fascista

1940-1945

di Pietro Cappellari

Interverranno:

Sig. Giampiero PEDACE – Assessore alla Cultura del Comune di Nettuno

Prof. Alberto SULPIZI – storico del territorio nettunese

Dott. Mag. Marcello ARMOCIDA – sociologo

Dott. Mag. Pietro CAPPELLARI – ricercatore Fondazione della RSI

Con la partecipazione straordinaria del

Maestro Gianni CAPOBIANCO

(Premio Tridente d’Oro alla Cultura – Città di Anzio e Nettuno 2011)

Organizzazione:

ares753@teletu.it

lunedì 2 maggio 2011

Novità editoriale

E' disponibile presso la sede della Delegazione Romana il nuovo lavoro di Pietro cappellari ( per ordinazioni prego contattare il 06/86217334) :



I BOMBARDAMENTI ANGLOAMERICANI SULLA SANTA SEDE

Finalmente chiarezza su un episodio vergognoso della Seconda Guerra Mondiale

Dopo alcune settimane di attesa è finalmente uscito il nuovo studio del Prof. Pietro Cappellari della Fondazione della RSI – Istituto Storico di Terranuova Bracciolini (AR).

Il titolo, provocatorio, è eloquente: Santità, chi è stato? Bombe angloamericane sul Vaticano 1943-1944.

Si tratta di un libro edito dalla Fondazione della RSI, che getta luce su un fatto del Secondo conflitto mondiale che è sempre stato avvolto dalla “nebbia artificiale” della vulgata antifascista e anti-italiana, per poter essere meglio sfruttato a livello di bassa propaganda politica.

Attraverso un’analisi minuziosa delle fonti e dei documenti, il Prof. Cappellari ha ribadito le responsabilità angloamericane in merito ai due bombardamenti che colpirono la Santa Sede nel 1943 e nel 1944 e smascherato i “gendarmi della memoria” che, nel corso degli anni, hanno manipolato la storia per “esigenze” partigiane.

Nella notte del 5 novembre 1943, un aereo lasciò cadere delle bombe all’interno del perimetro della Città del Vaticano.

Per la prima volta, la Sede pontificia veniva colpita direttamente. L’aereo era di nazionalità statunitense e nessuno ha mai saputo il perché di quell’insano e inutile gesto. Tuttavia, le diplomazie angloamericane negarono ogni responsabilità, arrivando addirittura ad accusare i Germanici di aver volutamente bombardato il Vaticano, per far ricadere la colpa sugli Alleati.

La maldestra operazione di propaganda di guerra venne subito smascherata, ma la realtà dei fatti venne subito oscurata da una serie di “voci” che nacquero all’interno dei circoli antifascisti della Capitale, in affannosa ricerca di una qualche legittimazione.

Fu così che nacque la leggenda che a bombardare la Santa Sede fossero stati i fascisti della Repubblica Sociale Italiana. Una tesi priva di ogni fondamento, che trovò un’eco vastissima, che superò le “Mura Aureliane” e rimase per interi decenni sui libri di storia.

Negli anni ’70, la pubblicazione di atti ufficiali da parte del Vaticano fece finalmente chiarezza sui fatti, affossando definitivamente tali grossolane ricostruzioni dettate per semplice odio politico.

Tuttavia, ancor oggi, c’è chi crede che fu un aereo della RSI a colpire la Santa Sede in quella lontana sera del 1943, arrivando a sostenere che anche il secondo bombardamento, quello del marzo 1944, fu senza dubbio opera dei fascisti.

Questo studio ripercorre le traversie di questa “bufala” epocale che ha fatto storia, smascherando la maldestra opera di mistificazione compiuta per fini politici.

Un’opera che aiuterà a capire come è stata scritta la storia del Novecento italiano.

Lemmonio Boreo


domenica 24 ottobre 2010

Presentazione editoriale

Presentazione Editoriale del 7 Novembre della nuova Opera di Pietro Cappellari, presso Casa D'Italia a Colleverde, inoltre proiezione della Intervista del Combattente Ferdinando Gandini
Per informazioni e contatti mandateci una e-mail a fondazionersiroma@gmail.com

sabato 9 ottobre 2010

Presentazione libro Cappellari

Riportiamo da sito vivamafarka il comunicato relativo ai fatti intervenuti a Perugia il 2 ottobre scorso e che hanno motivato la decisione delle forze dell'ordine di spostare la presentazione del libro di Cappelari al 23 Ottobre.


Perugia, 2 ottobre - Ferito al volto lo scrittore Nicola Antolini nel corso di un'aggressione scattata nella sala Santa Chiara del Comune di Perugia, dove poco dopo era in programma la presentazione del suo libro "Fuori dal cerchio", organizzata da CasaPound Italia. Al momento dell'aggressione nella sala erano presenti solo l'autore del volume e un esponente di CasaPound per ultimare l'allestimento della presentazione. Improvvisamente si sono introdotte nella stanza circa dieci persone, incappucciate, lanciando sedie contro i due presenti e insultandoli.

Una delle sedie ha colpito Antolini al volto e alla gamba. Gli aggressori sono scappati dopo pochi istanti, mentre l'autore di "Fuori dal cerchio" è stato soccorso dal militante di Cpi che lo ha accompagnato in ospedale. Il gruppo a volto coperto, mentre si allontanava, ha anche tentato di aggredire un giovane militante di Cpi dopo averlo incrociato in un parcheggio nei dintorni.

martedì 5 ottobre 2010

Prossimo appuntamento

La Delegazione Romana parteciperà alla presentazione del libro di Pietro Cappellari a Perugia questo sabato 16 Ottobre 2010.

Luogo e data precisi verranno comunicati in seguito.
La consueta riunione operativa della Delegazione romana, che si tiene come di consueto ogni sabato presso l'ass. Cult Raido, pertanto verrà spostata a sabato prossimo 16 Ottobre.
Per informazioni contattateci tramite mail.

mercoledì 9 giugno 2010

Recensione della lezione dello storico Cappellari a Nettuno

Riceviamo e pubblichiamo:

LA WEST VIRGINIA UNIVERSITY A NETTUNO

Corso di studio per trenta studenti universitari americani


Sono arrivati a Nettuno una trentina di studenti universitari della West Virginia University per seguire un corso di studio sulla cultura italiana.

Il corso è stato organizzato del Presidente dell’ACISEL (Associazione Cooperazione Internazionale di Studio e Lavoro) Prof. Salvatore Pelargonio, che si è valso dell’opera e della professionalità pluriennale del Prof. Giorgio Pagliuca, Presidente dell’ICIT e incaricato dei rapporti culturali internazionali della Città di Nettuno per conto dell’Assessorato alla Cultura e alla Pubblica Istruzione.

Si tratta del primo corso universitario che vede come epicentro Nettuno e rappresenta l’inizio di un’importante e straordinaria iniziativa culturale dell’ACISEL che farà della nostra cittadina il punto di riferimento di molte università straniere.

Il corso prevede una serie di lezioni interdisciplinari sulla cultura italiana e una serie di escursioni nelle città del Lazio come Roma, Cerveteri, Pontinia, i Colli Albani, dove gli studenti universitari potranno sviluppare la conoscenza della lingua e, soprattutto, conoscere di persona il vivere quotidiano degli Italiani, la loro storia, la loro cultura, la loro civiltà.

Tra le prime attività che hanno destato particolare interesse tra i ragazzi statunitensi vi è stata l’escursione di domenica 6 giugno a Nettuno.

La prima tappa è stata al Cimitero Militare Americano, dove il Dott. Pietro Cappellari, ricercatore della Fondazione della RSI – Istituto Storico, ha tenuto una lezione sulla Campagna d’Italia (1943-1945) e lo sbarco di Nettunia. Gli studenti americani hanno potuto seguire una lezione con uno sfondo davvero eccezionale: gli enormi dipinti della cappella del mausoleo. Attraverso l’ausilio di un laser sono stati descritti i movimenti delle truppe, le battaglie più importanti, le azioni che hanno contrassegnato la guerra in Italia. Una lezione affascinante e accattivante. Per la prima volta i ragazzi universitari sono venuti a conoscenza di pagine non scritte nei libri di storia – anche nei loro! – come le tragiche vicende legate agli stupri di massa compiuti dal Corpo di Spedizione Francese in Ciociaria.

A fine lezione sono stati donati dall’ACISEL ai Professori statunitensi e alla biblioteca della West Virginia University alcune copie dell’ultimo lavoro del Dott. Cappellari, Lo sbarco di Nettunia e la battaglia per Roma.

Successivamente, gli studenti sono stati “affidati” al Prof. Alberto Sulpizi, uno dei più importanti storici del territorio nettunese. E’ stata visitata la Chiesa di San Francesco, il Forte Sangallo e il borgo medioevale. Le affascinanti esposizioni del Prof. Sulpizi hanno avuto come sfondo i panorami romantici del Cavone, che hanno fatto innamorare più di qualche studentessa.

Poi, la passeggiata per Piazza Colonna e Via dello Steccato, una passeggiata intessuta da aneddoti e curiosità abilmente cantate dallo storico di Nettuno.

In Via del Baluardo, il “rompete le righe”, dopo un’intensa giornata all’insegna della storia, della cultura e delle tradizioni nettunesi.

Per gli studenti un po’ di svago. L’indomani si ricomincia con lo studio: un concerto di musica classica e popolare tenuto dalla Corale Città di Nettuno, sotto la straordinaria e poetica regia della Prof.ssa Ivana Moser.

Claudio Cantelmo


mercoledì 26 maggio 2010

Presentazione editoriale

SALA DEI SIGILLI – FORTE SANGALLO

NETTUNO

La S.V. è invitata

sabato 29 maggio 2010 alle ore 18:00

alla presentazione del libro

LO SBARCO DI NETTUNIA E LA BATTAGlIA PER ROMA

22 GENNAIO –- 4 GIUGNO 1944

di Pietro Cappellari

Introdurrà Marco Silvestri con il brano “11 marzo 1944”

Interverranno:

Prof. Alberto Sulpizi – storico del territorio nettunese

Dott. Marcello Armocida – sociologo

Dott. Pietro Cappellari – ricercatore Fondazione della RSI

Organizzazione:

ares753@tele2.it

cell. 339.33.28.550

Gruppo Facebook: http://www.facebook.com/?sk=events#!/event.php?eid=111816142162832

Pag. 570 (formato 17x24) – Euro 30

NULLA SARA COME PRIMA

QUELLO CHE A SCUOLA I VOSTRI PROFESSORI NON VI HANNO MAI DETTO

QUELLO CHE I VOSTRI POLITICI HANNO SEMPRE NEGATO

venerdì 23 aprile 2010

CONFUSIONE SULLA COSIDETTA “RESISTENZA CONLE STELLETTE”

Riceviamo e pubblichiamo:



Lettera aperta al Dott. Bruno Vespa

Sono rimasto colpito dalla puntata del 22 aprile 2010 di “Porta a Porta”, dedicata ai militari delle Regie Forze Armate che, dopo l’8 settembre 1943, combatterono contro i Germanici.

Colpito da fatto che l’intera trasmissione mi è sembrata più una chiacchierata tra amici, che un serio dibattito storiografico. E gli “svarioni” che sono emersi durante gli interventi lo sottolineano.

Non entro nel merito di come condurre una trasmissione televisiva – ci mancherebbe altro! – ma mi si permettano delle precisazioni.

Per prima cosa, errato è pensare che l’8 settembre – il giorno successivo, casomai! – nacque la Resistenza. Erano giorni di confusione, di grande confusione. Tutti cercarono di difendere la propria vita, prima della propria dignità e dell’onore. Ciò comportò essenzialmente lo squagliamento di un intero Esercito, anche se alcuni – di fronte agli ordini perentori di disarmo dei Germanici – tentarono di opporsi, come uomini e come militari. La politica, la democrazia, la “libertà”, non c’entrarono davvero nulla. Tant’è vero che furono proprio gli Ufficiali di sentimenti fascisti a comportarsi meglio in quelle tristi giornate, come ha ben rilevato il Prof. Renzo De Felice. Quale antifascismo? Quale Resistenza?

Stupisce il fatto che si sia parlato ancora di Cefalonia, riproponendo le stesse “storielle” senza nessuna base di verità, senza interpellare il più importante studioso di quella tragedia, Massimo Filippini, che, naturalmente, non era stato invitato. Avrebbe smontato passo dopo passo quella ricostruzione, gettando nel panico più di qualche ospite gallonato.

Vogliamo, infine, parlare della lunga discussione sugli Internati Militari Italiani?

Come al solito, non si precisano le condizioni giuridiche in cui si trovarono i militari italiani dopo la proclamazione dell’armistizio, con il Re e Badoglio che li incitavano alla guerriglia, senza aver dichiarato guerra alla Germania. I Generali alleati, stupiti dal comportamento del Regio Governo, fecero presente che così procedendo tutti i soldati italiani erano passibili di fucilazione, in quanto considerati “franchi tiratori”. Il Governo Badoglio fece orecchie da mercante…

Una discussione storiografica dovrebbe partire da dati storici inconfutabili, invece si è assistito al valzer delle cifre: oltre 9.000 morti a Cefalonia; gli IMI che diventano un milione, poi 600 mila e poi 700 mila; gli IMI morti che sono prima indicati in 50 mila, poi addirittura in 80 mila; e così via.

Qualcosa non va, decisamente. C’è voluto Arrigo Petacco – l’antifascista e partigiano “alexandrino” Petacco – per riportare la questione in ambito storico, arrivando addirittura a difendere Mussolini accusato di aver abbandonato gli Internati italiani!

In realtà, i circa 700 mila IMI in Germania non furono affatto dei resistenti come si è voluto far credere. Con tutto rispetto per le loro sofferenze, falso è dire che i Tedeschi li avessero posti davanti alla scelta di arruolarsi nella RSI o restare nei Lager, e loro per spirito di sacrificio, per fedeltà al giuramento, per antifascismo, scelsero di morire come “schiavi”.

I Germanici non volevano più aver nulla a che fare coi soldati italiani, considerati tutti dei “perdenti”, degli “sconfitti” – prima nell’animo che militarmente – delle Badogliotruppen. Riportare al combattimento gli Italiani, per i Tedeschi era un non senso. Sarebbero stati pericolosi per se stessi e per gli altri, meglio mandarli a “zappare” o a fare gli operai. Lì avrebbero contribuito allo sforzo bellico del Reich e non avrebbero creato problemi. La guerra l’avrebbe fatta solo chi avrebbe avuto la volontà di farla. E i reduci del Regio Esercito, ormai, erano solo degli “sconfitti”, per giunta bollati di essere dei traditori. Quali arruolamenti, quali lusinghe?

Fu Mussolini, impegnato a far rientrare gli IMI, a chiedere di arruolare più prigionieri possibili nelle costituende Forze Armate Repubblicane.

Fu allestita un’importante Missione militare al comando del Gen. Umberto Morera per tutelare gli Internati. Una Missione che collaborò con il Servizio Assistenza Internati, con la Croce Rossa Italiana e con l’Associazione Nazionale Combattenti della RSI, visto che proprio la Repubblica Sociale Italiana era stata riconosciuta de iure come Schutzmacht – “potenza protettrice” – degli Italiani in Germania.

Le disastrose condizioni di lavoro e di vitto – che provocavano il diffondersi delle malattie come la tubercolosi – convinsero la RSI a tentare di giocare con il Governo del Reich la carta dell’arruolamento degli IMI nelle costituende Forze Armate Repubblicane.

Gli aderenti alla RSI – con le più svariate motivazioni – furono ben 200.000 (dato che, naturalmente, nessuno ha fornito), ma solo 40 mila di essi ottennero il “nulla osta” dai Tedeschi per l’arruolamento. Tutti gli altri rimasero nei campi. Si trattò, certamente, di una scelta importante, se si pensa alle voci che giravano sul prossimo invio in Russia dei volontari. Importante, anche perché tornare al combattimento in prima linea era pur sempre un rischio che pochi volevano correre. Probabilmente, meglio il Lager.

La RSI, comunque, non abbandonò chi non chiese l’arruolamento, anzi continuò la sua difficile opera per il miglioramento delle condizioni degli IMI ottenendo un inaspettato successo: dall’agosto 1944, gli Internati divennero Freiarbaiter, ossia “Lavoratori civili”. “Vennero trasferiti nei campi di lavoro e lì sottoposti alla vigilanza di forze civili. In effetti, la trasformazione in lavoratori civili significò per gli sventurati una maggior libertà personale ed un miglioramento materiale e il merito di ciò va attribuito senz’altro alla forte pressione esercitata dai diplomatici e dai funzionari fascisti”.

Per questa attività a sostegno dello sforzo bellico del Reich i Freiarbaiter italiani venivano pagati 4,5 Marchi al giorno; 6,5 Marchi se si trattava di operai specializzati.

Tutto questo, naturalmente, non è stato detto. Comunque sia, dov’è in tutto ciò la Resistenza?

Se di Resistenza si deve parlare, si può, forse, solo nel caso di quel 10% degli IMI che vollero restare tali, rifiutando di diventare “Lavoratori civili” al servizio dello sforzo bellico del Reich. Cosa che, tra l’altro, garantiva alle famiglie rimaste in Italia – nel territorio della Repubblica Sociale Italiana – di continuare a percepire i “sussidi” che il Governo di Mussolini dava ai famigliari degli Internati.

Infatti, le famiglie degli IMI ricevevano dalla RSI degli assegni famigliari più un terzo dello stipendio, che cessarono solo quando gli Internati scelsero di diventare “Lavoratori civili”, perdendo lo status di militari. Chi si negò al lavoro, conservò i “sussidi” alle proprie famiglie…

Alla fine, i morti tra gli ex-IMI furono 33.000 (non 50, né 80 mila come affermato). Molti di questi 33.000 caddero sotto i bombardamenti degli Angloamericani…

Per un termine di paragone: dei 100 mila Italiani che caddero in mano ai Rumeni, agli Ungheresi, agli Albanesi e agli Iugoslavi, ben 70 mila non fecero ritorno.

Mi si permetta un’ultima battuta. Si è affermato solennemente che, finalmente, oggi il “25 aprile” è la festa di tutti gli Italiani. Non ne sono convinto, assolutamente. Non solo perché per milioni e milioni di Italiani – probabilmente la maggioranza – il “25 aprile” è solo un giorno di vacanza, ma anche perché la cosiddetta “Festa della Liberazione” poggia su fragilissime basi storiche che certo non riescono a mascherare la panzana – rilevata, anche questa!, da Petacco – del “popolo insorto vittoriosamente contro i barbari tedeschi”. La guerra, in Italia, finì solo il 2 maggio 1945 e le strade si riempirono di un fiume di sangue come mai la storia del nostro Paese ha conosciuto. Per le vittime di quei giorni e di quelle settimane, per gli Istriani, per i Dalmati, per tanti Italiani, il “25 aprile” non può essere una “festa”. E se tanto bisogno si sente di “unione nazionale”, allora perché non pensare al “4 novembre”, che tutti i veri Italiani, senza distinzione di partito, unirebbe?

Ah! dimenticavo: la Resistenza, i partigiani, Cefalonia, gli IMI…

Pietro Cappellari

Ricercatore della Fondazione RSI – Istituto Storico

File:Heuberg 17 luglio 1944 con i bersaglieri divisione Italia Bandiera in primo piano.jpg

Bersaglieri della Divisione “Italia” della RSI in addestramento in Germania

sabato 17 aprile 2010

Presentazione editoriale

Logo Istituto Storico RSI - Terranuova Bracciolini

Terranuova Bracciolini

(AR)

Accademia Delia

Regione Etruria

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www.heraldeditore.it

Roma

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Centro Studi Militari RSI di Latina







SALA DEGLI SPECCHI – PARADISO SUL MARE

ANZIO

La S.V. è invitata

Domenica 25 aprile 2010 alle ore 18:00

alla presentazione del libro

LO SBARCO DI NETTUNIA E LA BATTALGIA PER ROMA

22 GENNAIO –- 4 GIUGNO 1944

di Pietro Cappellari

Introdurrà Marco Silvestri con il brano “10 marzo 1944”

Interverranno:

Prof. Alberto Sulpizi – storico nettunese

Dott. Cav. Marcello Armocida

Dott. Pietro Cappellari – autore del libro

Organizzazione:

ares753@tele2.it

cell. 339.33.28.550

Gruppo Facebook: http://www.facebook.com/?sk=2361831622#!/event.php?eid=103609649674628&ref=mf

Pag. 570 (formato 17x24) – Euro 30

NULLA SARA COME PRIMA

QUELLO CHE A SCUOLA I VOSTRI PROFESSORI NON VI HANNO MAI DETTO

QUELLO CHE I VOSTRI POLITICI HANNO SEMPRE NEGATO


Il testo è disponibile presso la sede della Delegazione Romana, per ordinalo siete pregati di contattarla allo 06/86217334

sabato 20 marzo 2010

Incontro presso il Centro di Sudi militari di Latina

Presso la prestigiosa sede del Centro Studi Militari di Latina sita nell'edificio dell' ex Opera Nazionale Balilla, ora sede del museo D. Cambellotti, si è tenuta oggi la presentazione del lavoro del ricercatore Pietro Cappellari, "I legionari di Nettunia".

La presentazione del lavoro è stata preceduta dagli interventi dello Storico Cesare Bruni e dai ringraziamenti del Senatore A. Finestra, testimone in prima linea dei combattimenti per l'Italianità di Zara nel 1943. In particolare il Senatore ha ringraziato per la presenza il presidente ed il vicepresidente dell'associazione profughi Giuliano/Dalmati e gli ufficiali dell'Arma Aeronautica convenuti per l'occasione.
La presentazione è stata seguita da numerose domande del folto pubblico intervenuto.
Alla fine dell'incontro Il dottor Cappellari ha annuncianto l'imminente uscita del suo nuovo libro sullo sbarco di Nettuno.


sabato 23 gennaio 2010

Prossimo appuntamento



Venerdì 22 gennaio 2010

ore 10.30

presso la Scuola Elementare di Campo di Carne (Aprilia)

in Via del Genio Civile

si terrà una conferenza del Dott. Pietro Cappellari

sullo sbarco di Nettunia.
Interverrà l’Assessore alla Cultura del Comune di Aprilia

venerdì 18 dicembre 2009

Appuntamento per il 27 dicembre



Domenica 27 DICEMBRE 2009 alle ore 18:00

alla presentazione del libro

I Legionari di Nettunia.

I caduti della Repubblica Sociale Italiana di Anzio e Nettuno

(1943-1945)

di Pietro Cappellari

Interverrano:

Dott.ssa Elisa VERADIin rappresentanza della Fondazione della RSI

Dott. Pietro CAPPELLARIricercatore della Fondazione della RSI

Dott. Giampaolo COSTAresponsabile della Sezione di Fondi di Forza Nuova

Organizzazione:

viki.88.dux@hotmail.it

Per gli utenti di Facebook: http://www.facebook.com/home.php?ref=home#/event.php?eid=205270164393&index=1

La presentazione si terrà presso la

Sezione “Ettore Muti”

di Forza Nuova

in Via S. Bartolomeo, 5

FONDI (LATINA)



giovedì 26 novembre 2009

Presentazione libraria

In occasione della Inaugurazione della sezione di Frosinone
dell'associazione culturale "AZIONE NUOVA"

La S.V. è invitata
Domenica 29 novembre 2009 alle ore 11:00
in Via Gaeta, 70 FROSINONE
(zona stazione ferrioviaria)
alla presentazione del libro :
I Legionari di Nettunia.
I caduti della Repubblica Sociale Italiana di Anzio e Nettuno
(1943-1945)
di Pietro Cappellari

Oltre all'Autore interverrano:
Sergio ARDUINI – Federale di Frosinone
Mariano RENZETTI – reduce della Legione GNR M “Tagliamento”
Organizzazione: cell. 333.69.13.528
Per gli utenti di Facebook: http://www.facebook.com/event.php?eid=198842314687

sabato 7 novembre 2009

La parola ad un combattente sempre in prima linea

Riportiamo il seguente discorso pronunciato da Stelvio Dal Piaz Vicepresidente del Raggruppamento Nazionale Combattenti e Reduci R.S.I. - Continuità Ideale presso il cimitero monumentale del Verano in Roma -durante la commemorazione dell’assassinio dei 43 Legionari della Legione d’ Assalto M “Tagliamento”:



Cari Commilitoni, cari Camerati,
siamo qui riuniti per non dimenticare, siamo qui per ricordare il sacrificio di questi ragazzi.

La strage di Rovetta ha assunto per noi tutti un significato simbolico per l’età degli assassinati: il più anziano, il S.Tenente che li comandava, aveva solo 22 anni e giù fino a scalare ai quindicenni. Oggi 7 settembre é la vigilia dell’infausta e vergognosa resa senza condizoni. Siamo certi che come ogni anno, sempre qui a Roma, ci sarà una celebrazione ritualistica basata sullo stravolgimento di eventi che richiederebbero, viceversa, una lettura della Storia sulla base della verità. Mi riferisco a quanto avvenne a Porta S.Paolo dove, militari italiani, nel momento della vergogna, dell’abbandono e dello sfacelo della Nazione, rifiutarono – per senso dell’Onore - di farsi disarmare dai Tedeschi ancorché alleati. Si trascura di precisare però che, con la nascita delle R.S.l., la maggioranza degli stessi militari con in testa i loro ufficiali, militarono fino all’ultimo nelle Forze Armate Repubblicane. Ma noi sopravvissuti siamo consapevoli di vivere in un regime nato e cresciuto nella menzogna, nel servilismo allo straniero e nel tradimento. Per cui é nella logica delle cose che questi ragazzi di cui noi oggi vogliamo onorare il sacrificio, siano dimenticati dall’Italia ufficiale. Questi adolescenti in Camicia Nera impreziosita dall’ “M rossa” quale segno di gloria e di distinzione, appartenenti ad un reparto di eccellenza, per l’Italia ufficiale non sono morti, anzi, non sono mai esistiti. Il loro olocausto é ignorato dal sistema nato dal tradimento della Patria e noi sopravvissuti siamo qui oggi non per una cerimonia dal sapore nostalgicamente reducistico ma per compiere un atto politico nella loro Memoria, per riaffermare coerentemente la fedeltà all’Idea e per inchiodare alla loro responsabilità gli autori materiali e morali della strage. Autori che hanno un volto ed una loro fisicità ben precisa identificabile nella partecipazione dei partigiani comunisti nella veste di macellai, la responsabilità diretta e personale del solito “don Abbondio” e la presenza e la supervisione di agenti dei servizi anglo-americani. Per tutto ciò io non perdono e non me la sento – anche in questa circostanza - di invocare il perdono. Potremo parlare di perdono solo quando verrà resa giustizia a questi ragazzi, consapevole che non c’é giustizia senza verità.
Uno di questi adolescenti (che non dimentichiamolo, per la loro formazione morale e culturale rappresentavano la futura classe dirigente della Nazione italiana ! ) ha lasciato un piccolo biglietto con su scritto: “Sono morto per l’Italia !”.
Vi prego di riflettere sul tempo verbale della frase dato che non scrive: “muoio per l’Italia” come sarebbe stato più logico nella tragicità del momento. Egli, con l’animo sereno e nella consapevolezza del supremo sacrificio, era già di là e lanciava quest’ultimo messaggio, non solo ai familiari, ma soprattutto al Tribunale della Storia. Noi sopravvissuti abbiamo il dovere di raccogliere questo messaggio per trasmetterlo, nel suo significato etico, alle giovani generazioni ancora sensibili ai valori della nostra tradizione italiana ed europea.
(Stelvio Dal Piaz)

tratto da www.socialismonazionale.net


Stelvio Dal Piaz, sarà presente alla presentazione del libro del Dottor Cappellari presso la Sede della Delegazione Romana della Fondazione Istituto storico Rsi sabato il 14 novembre

sabato 24 ottobre 2009

Prossima presentazione del libro del Dottor Cappellari

Logo Istituto Storico RSI - Terranuova Bracciolini

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SALA DEGLI SPECCHI – PARADISO SUL MARE

ANZIO

La S.V. è invitata

Sabato 31 ottobre 2009 alle ore 18:00

alla presentazione del libro

I Legionari di Nettunia.

I caduti della Repubblica Sociale Italiana di Anzio e Nettuno

(1943-1945)

di Pietro Cappellari

Introdurrà Marco Silvestri con il brano “Non ho tradito”

Interverrà:

Prof. Alberto Sulpizi

Organizzazione:

ares753@tele2.it

cell. 339.33.28.550

Per gli utenti di Facebook: http://www.facebook.com/home.php?ref=home#/event.php?eid=158954541860&index=1

La presentazione si terrà nella

SALA DEGLI SPECCHI del PARADISO SUL MARE

sulla Riviera Zanardelli

ad Anzio (Roma)






Il libro sarà presto disponibile presso la sede Romana della Fondazione, per ordinarlo 06/86217334