martedì 29 dicembre 2009

Segnalazione di un sito molto interessante

Segnaliamo il seguente sito internet:

http://libridecimarsi.blogspot.com/

che riporta molte recensioni di libri sulla storia della Repubblica Sociale Italiana, alcuni dei quali molto rari ed antichi.
una iniziativa senz'altro meritevole.

Novità editoriale

E' disponibile presso la sede della delegazione Romana istituto storico RSI, il testo di Lodovico Galli: "Riflessioni sui Bombardamenti Aerei Brescia 1943-1945", un testo fondamentale per la documentazione delle incursioni aeree degli alleati sulla città di brescia, il libro ricco di foto e di immagini dell'epoca rende omaggio a chi perse la vita durante quei giorni bui.
Non manca l'intervista al Pilota Felice Squassoni, che difese i Cieli Italiani e le popolazioni indifese fino alla fine.

Per ordinazioni si prega di contattare la sede allo 06/86217334, oppure tramite mail

giovedì 24 dicembre 2009

Auguri di un sereno Natale

La delegazione Romana dell'istituto storico Rsi augura a tutti un buon Natale

LA DONNA FRA RIVOLUZIONE E TRADIZIONE

E' uscito il nuovo DVD della collana "Percorsi al Femminile"


Con questo incontro si è concluso il ciclo di conferenze “Percorsi al Femminile”; il compito di chiudere questo viaggio ideale è stato affidato a Sonia Michelacci, la quale partendo dalle donne di Sparta, passando per l’intensa figura di Evita Peron, ha condotto la platea fin nei perigliosi sentieri del mondo attuale. Un viaggio che ha attraversato l’universo femminile e che ha avuto come scopo il voler riscoprire il ruolo "originale" della donna: parlare senza retorica o artificiosità cercando e ritrovando, nella Tradizione, il suo ruolo naturale; questo è stato lo spirito che ha animato il Cuib femminile nella realizzazione di questi incontri.


Disponibile su ordinazione presso la sede della Delegazione Romana, per averlo contattare il 06/86217334

martedì 22 dicembre 2009

Donne soldato e Ausiliarie

Riteniamo utile pubblicare la seguente notizia per far riflettere sulla sostanziale e profonda differenza tra come viene considerato l'utilizzo delle donne nelle Forze armate oggi e la concezione che nella RSI portò a costituire il Servizio Ausiliario Femminile

Un figlio per il rimpatrio

Evidentemente sono in troppe a farsi mettere incinta per essere rimpatriate dal fronte…

BAGDAD - Potranno essere punite, e persino processate da corti marziali le donne soldato che rimangono incinte durante la loro permanenza al fronte. Lo ha stabilito il comando generale delle forze statunitensi nel nord del paese. E’ quanto rivela “Star and Stripes”, giornale gestito da militari, indipendente dal Pentagono, precisando che lo strano ordine, con cui la gravidanza viene inserita tra le proibizioni, è entrato in vigore lo scorso 4 novembre.

La norma interessa “tutto il personale militare, e tutti i civili che sono impiegati o accompagnano i militari nel nord dell’Iraq”. A rischiare la punizione non sono solo le donne soldato, ma anche l’eventuale padre, anche se si tratta del legittimo marito.

Come ha precisato un portavoce dell’esercito in una e-mail a Stars and Stripes, il divieto si applica anche alle coppie sposate che si trovano in missione di guerra all’estero: sia marito che moglie rischiano la punizione.

Il maggiore Lee Peters ha poi cercato di ridimensionare la portata del divieto, sottolineando che si tenderà ad applicarla quando la gravidanza di una militare, ed il suo rientro in patria entro 14 giorni, rischierà di minare l’efficacia dell’azione di un’unità, creando “un vuoto” che solo l’invio di un altro militare potrà riempire.

Un avvicendamento quanto mai difficile per le forze armate americane, ormai ridotte allo stremo da otto anni di guerre all’estero. In Iraq è stato avviato il ritiro, ma vanno inviati in Afghanistan nei prossimi sei mesi 30mila rinforzi. Questa misura non è stata ancora mai applicata, ha precisato il colonnello David Thompson, ispettore generale dei militari in Iraq. Che pur difendendone la legalità, ammette: è la prima volta, a sua memoria, che viene espresso un esplicito divieto del genere.

Ed Eugene Fidell, professore di diritto militare alla Yale Law School, assicura di comprendere i motivi che hanno spinto il comando ad emettere l’ordine in un momento in cui c’è disperato bisogno di forze in campo, ma sottolinea: “L’esplicito divieto rischia di trasformarsi in un complicato nodo di problemi legali, etici e procedurali. Siamo di fronte ad un problema che investe il nodo dell’integrità personale: i diritti riproduttivi”.

(20 dicembre 2009)

Tratto da www.azionetradizionale.com

venerdì 18 dicembre 2009

Solstizio 2009

Invece di maledire il buio
è meglio accendere una candela



NATALIS SOLIS INVICTI


Se non si conosce il retaggio spirituale che mosse alcune antiche tradizioni, è difficile che si riesca ad individuare il vero significato del NATALE. Per molti, anche se non tutti, sarà una sorpresa leggere quanto d’appresso si troverà scritto, ma è la realtà. Il Natale, da alcuni secoli a questa parte, viene celebrato come una festività che si rifà alla nascita del Cristo. E’ in uso, pressochè in tutto l’occidente cristianizzato, celebrare questa ricorrenza con simbolismi quale il presepe o l’albero di natale. Chi oggi abbia la convinzione che il Natale (come comunemente viene inteso) tragga le sue radici dall’avvenuta nascita del Cristo commette un grosso sbaglio, perché le cose stanno diversamente. Infatti se si andasse a ricercare l’origine di alcune feste religiose ci si accorgerebbe come molte di queste siano state soppiantate dal culto cristiano, che ne ha fatto l’uso e lo abuso che glien’è parso. Anche la “festa di Natale” rientra nel contesto di questa logica. Il Natale e l’Anno Nuovo sono residui di un mondo spirituale dimenticato e forse sconosciuto; sono delle testimonianze di una concezione “primordiale” dell’Universo e dell’Esistenza, che non hanno nulla a che vedere con la nascita del Bambino Gesù che, pur tuttavia, era e rimane una ricorrenza propria di una specifica tradizione che è appunto quella cristiana. Oggi come oggi il Natale e il Capodanno rappresentano due differenti ricorrenze di cui la prima viene festeggiata il 25 Dicembre, l’altra il 1° Gennaio.Nel passato le due date coincidevano, perché il Natale traeva origine dal “NATALIS SOLIS INVICTI” (Nascita del sole invincibile). Data questa, appunto, che ricorreva il 21 Dicembre (SOLSTIZIO D’INVERNO), che astronomicamente corrisponde al momento in cui il sole tocca il punto più basso dell’eclittica (cioè dell’ellisse che la terra compie girando attorno al sole), poi ricomincia la fase ascendente. Il giorno in cui ciò accade è il più corto dell’anno e si ha quasi l’impressione che questo “sole” tramonti, sprofondi quasi per non riapparire più; ma ecco che subito dopo, quasi per incanto, esso si rialza nel cielo a risplendere di nuovo chiarore…è un nuovo anno, un nuovo ciclo che comincia. Spesso nell’antichità all’idea del nuovo anno, del sole intramontabile si associava il simbolismo dell’albero sempre verde o albero della vita ed era in uso presso molti popoli nordici l’accensione di candele sopra l’albero proprio il giorno in cui cadeva il Solstizio. Ciò sottolineava appunto il carattere di rinascita di luce che aveva tale evento. L’odierno albero natalizio non è altro che una reminiscenza di tale significato.Avendo ricordato tutto ciò bisogna aggiungere una cosa assai importante: “tutti coloro che nell’antichità celebravano tali eventi non erano né adoratori del sole, ne selvaggi atterriti dall’idea che il sole non potesse risorgere. Queste sono solo incomprensioni di una certa storia delle religioni.In realtà essi ritualizzavano fenomeni e le forze della natura nella misura in cui questi venivano intesi come manifestazioni del Divino e nell’insieme dei suoi aspetti – sole, anno, luce, elementi, ecc. – rimandavano ad un ordine superiore”. Ma queste storie per il “moderno” così preso e infaccendato da problemi importanti come il computer, lo stadio, le discoteche e le macchine riescono solo a fargli cogliere il lato curioso della faccenda… il resto passa nel dimenticatoio.

Tratto da Sioux- Bollettino interno al C.S. Heliodromos - n.8 (21/12/85)

Auguri dal Cuib Femminile di Raido, Dalla Delegazione Romana Fondazione Istituto Storico RSI

Appuntamento per il 27 dicembre



Domenica 27 DICEMBRE 2009 alle ore 18:00

alla presentazione del libro

I Legionari di Nettunia.

I caduti della Repubblica Sociale Italiana di Anzio e Nettuno

(1943-1945)

di Pietro Cappellari

Interverrano:

Dott.ssa Elisa VERADIin rappresentanza della Fondazione della RSI

Dott. Pietro CAPPELLARIricercatore della Fondazione della RSI

Dott. Giampaolo COSTAresponsabile della Sezione di Fondi di Forza Nuova

Organizzazione:

viki.88.dux@hotmail.it

Per gli utenti di Facebook: http://www.facebook.com/home.php?ref=home#/event.php?eid=205270164393&index=1

La presentazione si terrà presso la

Sezione “Ettore Muti”

di Forza Nuova

in Via S. Bartolomeo, 5

FONDI (LATINA)



mercoledì 16 dicembre 2009

"Mai Morti"

Sarà presto disponibile presso la sede della delegazione Romana il nuovo libro di Franco Minelli sugli arditi del Battaglione Sagittario della Decima Mas, riportiamo la recensione che ne fece il comandante Gallitto:

" Già dalla copertina, il Diario dimostra il suo pregio: Franco Minelli ne è l'Autore. Ma,contrariamente a quanto, normalmente, è accaduto a lavori autobiografici, Egli non è autoreferenziale: l'oggetto del Suo impegno non è Franco Minelli, ma il Sagittario. Minelli non afferma che il Sagittario aveva ricevuto gloria e visibilità dalle imprese del Minelli, ma a Franco Minelli era pervenuta gloria e visibilità per avere Egli partecipato alle imprese del Reparto, essendone Egli stato, come tutti gli altri, uno dei protagonisti.
Raro esempio di onestà morale ed intellettuale, poiché se tutti avessimo applicato il "codice" Minelli, con molta probabilità avremmo potuto avere una "storia" più completa e documentata di tutti i Reparti che componevano quello straordinario organismo che si denominava "Decima Flottiglia Mas della R.S.I.", il cui artefice si chiamava J.Valerio Borghese.
Purtroppo così non è stato ed abbiamo lasciato scorrere tanto tempo invano: ma il Diario di Minelli potrebbe essere stato uno sprone per chi ancora non lo avesse fatto ed ha ancora la possibilità di farlo, magari con l'aiuto di tanti nostri giovani ricercatori: quanti e quali erano i Reparti che componevano la Decima, chi erano i componenti dei singoli Reparti, chi erano i loro Comandanti, quali imprese avevano affrontato, come la pensavano, che volto avevano, etc., etc.,!
E' questo il grande pregio del Diario di Minelli: perché "Mai Morti"? e poi, perché "Sagittario"? e poi chi erano stati i Comandanti? Chi erano stati i componenti del Reparto?, che volto avevano, cosa pensavano, dove avevano operato? Un documentario straordinario! Ripeto, un documentario, raccolta di documenti autentici, fotografici addirittura, che resteranno nel tempo!
Un Reparto straordinario, con Comandanti straordinari, con componenti straordinari, i quali avevano operato dal Veneto al Piemonte e dal Piemonte al Veneto, in condizioni difficilissime, i quali avevano affrontato e superato ogni difficoltà, con fede, con entusiasmo, con profonda coscienza del lori dovere: fra loro e con loro c'era Franco Minelli, il quale, raccontando gli altri, ha raccontato se stesso.
Un libro documentario da leggere, anche semplicemente da sfogliare, di tanto in tanto, per tenere vivo ed attuale il ricordo della Decima e di un suo glorioso Reparto, dei suoi protagonisti, ieri come oggi, come domani, per sempre: per l'appunto…"MAI MORTI".

Per ordinare il testo potete contattare la nostra sede allo 06/86217334








martedì 8 dicembre 2009

Numero speciale di Ritterkreuz sui volontari Italiani nelle formazioni combattenti delle SS

E' disponibile presso la sede della Delegazione romana della Fondazione Istituto Storico RSI, il primo numero speciale di Ritterkreuz, mensile diretto da Massimiliano Afiero dedicato ai volontari Italiani nelle formazioni combattenti delle SS.



Il prezzo della rivista è di 12 euro, spese di spedizione escluse, per ordinarlo vi preghiamo di rivolgervi allo 06/86217334.

venerdì 4 dicembre 2009

Fandonie televisive

Riceviamo e pubblichiamo:


Raramente ci occupiamo di televisione, purtroppo questa volta, siamo costretti.
In previsione della trasmissione da parte di Raiuno il 6 e 7 dicembre, del filmone "Il Sangue dei vinti" liberamente, molto liberamente, ispirato dall'omonimo libro di Pansa, dobbiamo necessariamente sollecitare l'attenzione. A tale riguardo, abbiamo rispolverato una parte di un articolo pubblicato questa estate. Risparmiando al lettore la parte relativa al dibattito che precedette la proiezione al Santa Marinella film festival, riteniamo assolutamente opportuna la riproposizione della parte relativa al commento del film.

Sollecitiamo inoltre tutti coloro che hanno a cuore i caduti, i combattenti, i reduci, le ausiliarie e i parenti dei caduti della RSI ad iniziare già da oggi una campagna controinformativa circa le menzogne raccontate dal film.


Inizia il film, per un attimo si crede che si stia per ribaltare la Storia scritta dai vincitori.Tutta fuffa, tutto falso. Tutto vergognosamente costruito per alleviare le coscienze sporche dei rinnegati. Del resto lo stesso Pansa non può esimersi dal dire che il Film con il suo libro non c’entra niente.
Il film è un fumettone indigeribile, il sangue che scorre è quello dei partigiani, i tedeschi sono i soliti cattivissimi che sparano alle spalle dei bambini (quei trentamila che riposano al cimitero al Passo della Futa, quelli non erano poi così cattivi, erano partiti dal loro paesino per salvarci le terga dagli americani) e soprattutto - è questa la cosa più grave - finisce proprio dove dovrebbe iniziare, il 25 aprile del 1945. Era necessario farlo iniziare nel 1943? Era necessario intenerirlo con investigazioni, dolci bambine orfane, professoresse snob della cui interpretazione l’attrice potrebbe non esserne così fiera?Dalla data in cui inizia il massacro di gente inerme che con quella guerra non c’entrava niente, nessun episodio niente di niente. E’ per tutto ciò che continuiamo a rimanere vicini ai combattenti ed ai reduci della RSI, alle fiere Ausiliarie del SAF al nostro argento vivo. Presso la loro Sede ci sono i documenti, gli archivi, i libri, le memorie, che sono pregne di onore, di giustizia, di responsabilità, di una chiara visione della vita e del mondo e del chiaro intento di sacrificare tutto per la verità.I loro occhi ci riempiono di energia ogni volta che li incontriamo. E’ per questo che non ci fidiamo più dei cosiddetti democratici, abbiamo imparato la lezione, arrendersi a quest’ultimi significa soccombere da inermi, che volete fare sarem romantici ma preferiamo morire combattendo. Magari la prossima volta anziché stare a casa, venite a fare un giro alla Fondazione della RSI a Terranuova Bracciolini (http://www.istitutostoricorsi.org/), può essere che la memoria vi si rinfreschi!


Tratto da un articolo dalla rete, "alla prima de "Il Sangue dei Vinti".
Il sangue dei vinti. Ma sullo schermo scorre soprattutto il sangue dei partigiani, i vincitori. «Non è il libro di Pansa», si agita sulla sedia Ennio Albano, classe ‘14, repubblichino di Salò arrivato al Festival alla prima del film di Michele Soavi per essere ripagato in parte da quelle che considera bugie della storia: «Ancora una volta non hanno raccontato cosa è successo, la nostra verità». Quando in una scena il fascista spara nella schiena a un bambino, non si tiene più. Va da Giampaolo Pansa, per condividere la delusione, ma non trova una spalla su cui piangere. L’autore ammette che il film non è il suo libro ma dice che si è commosso, emozionato. Gli è piaciuto. E fa capire che è già stato un miracolo riuscire a vederlo: «Conoscendo i polli del pollaio Italia il film mi basta e addirittura mi avanza. È un passo in più verso una storia mai pacificata».
Allora forse non ci siamo capiti .....

Tratto da www.aurhelio.blogspot.com

Disponibile presso la sede della fondazione il testo originale di Giampaolo Pansa il sangue dei vinti, per ordini contattateci allo 06/86217334

martedì 1 dicembre 2009

Albo dei Caduti e dispersi della Repubblica Sociale Italiana

Disponibile presso la sede della Delegazione Romana della Fondazione Istituto Storico RSI, le ultime copie dell'albo dei caduti e dispersi della Repubblica Sociale Italiana, un testo fondamentale che raggruppa tutti i caduti della Repubblica Sociale Italiana.



Per Ordinazioni potete telefonare direttamente alla sede allo 06/86217335