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una iniziativa senz'altro meritevole.
Con questo incontro si è concluso il ciclo di conferenze “Percorsi al Femminile”; il compito di chiudere questo viaggio ideale è stato affidato a Sonia Michelacci, la quale partendo dalle donne di Sparta, passando per l’intensa figura di Evita Peron, ha condotto la platea fin nei perigliosi sentieri del mondo attuale. Un viaggio che ha attraversato l’universo femminile e che ha avuto come scopo il voler riscoprire il ruolo "originale" della donna: parlare senza retorica o artificiosità cercando e ritrovando, nella Tradizione, il suo ruolo naturale; questo è stato lo spirito che ha animato il Cuib femminile nella realizzazione di questi incontri.
Disponibile su ordinazione presso la sede della Delegazione Romana, per averlo contattare il 06/86217334
Evidentemente sono in troppe a farsi mettere incinta per essere rimpatriate dal fronte…
BAGDAD - Potranno essere punite, e persino processate da corti marziali le donne soldato che rimangono incinte durante la loro permanenza al fronte. Lo ha stabilito il comando generale delle forze statunitensi nel nord del paese. E’ quanto rivela “Star and Stripes”, giornale gestito da militari, indipendente dal Pentagono, precisando che lo strano ordine, con cui la gravidanza viene inserita tra le proibizioni, è entrato in vigore lo scorso 4 novembre.
La norma interessa “tutto il personale militare, e tutti i civili che sono impiegati o accompagnano i militari nel nord dell’Iraq”. A rischiare la punizione non sono solo le donne soldato, ma anche l’eventuale padre, anche se si tratta del legittimo marito.
Come ha precisato un portavoce dell’esercito in una e-mail a Stars and Stripes, il divieto si applica anche alle coppie sposate che si trovano in missione di guerra all’estero: sia marito che moglie rischiano la punizione.
Il maggiore Lee Peters ha poi cercato di ridimensionare la portata del divieto, sottolineando che si tenderà ad applicarla quando la gravidanza di una militare, ed il suo rientro in patria entro 14 giorni, rischierà di minare l’efficacia dell’azione di un’unità, creando “un vuoto” che solo l’invio di un altro militare potrà riempire.
Un avvicendamento quanto mai difficile per le forze armate americane, ormai ridotte allo stremo da otto anni di guerre all’estero. In Iraq è stato avviato il ritiro, ma vanno inviati in Afghanistan nei prossimi sei mesi 30mila rinforzi. Questa misura non è stata ancora mai applicata, ha precisato il colonnello David Thompson, ispettore generale dei militari in Iraq. Che pur difendendone la legalità, ammette: è la prima volta, a sua memoria, che viene espresso un esplicito divieto del genere.
Ed Eugene Fidell, professore di diritto militare alla Yale Law School, assicura di comprendere i motivi che hanno spinto il comando ad emettere l’ordine in un momento in cui c’è disperato bisogno di forze in campo, ma sottolinea: “L’esplicito divieto rischia di trasformarsi in un complicato nodo di problemi legali, etici e procedurali. Siamo di fronte ad un problema che investe il nodo dell’integrità personale: i diritti riproduttivi”.
(20 dicembre 2009)
Tratto da www.azionetradizionale.com
Domenica 27 DICEMBRE 2009 alle ore 18:00
alla presentazione del libro
I Legionari di Nettunia.
I caduti della Repubblica Sociale Italiana di Anzio e Nettuno
(1943-1945)
di Pietro Cappellari
Interverrano:
Dott.ssa Elisa VERADI – in rappresentanza della Fondazione della RSI
Dott. Pietro CAPPELLARI – ricercatore della Fondazione della RSI
Dott. Giampaolo COSTA – responsabile della Sezione di Fondi di Forza Nuova
Organizzazione:
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La presentazione si terrà presso la
Sezione “Ettore Muti”
di Forza Nuova
in Via S. Bartolomeo, 5
FONDI (LATINA)