domenica 23 gennaio 2011

AL CAMPO DELLA MEMORIA RICORDATI I COMBATTENTI DELL’ONORE

riceviamo e pubblichiamo:


Suggestiva cerimonia al Sacrario di Nettuno

di Lemmonio Boreo

Sabato 22 gennaio 2011, in occasione del LXVII anniversario dello sbarco degli Alleati a Nettunia, si è tenuta una solenne cerimonia in onore di tutti i caduti della Repubblica Sociale Italiana e, in particolare, di coloro che si sacrificarono nelle campagne pontine contro gli invasori angloamericani.

La manifestazione, organizzata dall’Associazione Combattenti della Decima MAS, ha visto la partecipazione di numerosi giovani, tra cui quelli del Reparto A.N.A.I. (Arditi d’Italia) di Nettunia che hanno voluto così rivendicare l’attualità dei valori per cui i soldati della RSI immolarono la loro vita.

Presenti anche numerose associazioni d’Arma con i propri labari e bandiere, come l’UNUCI, l’A.N. Carabinieri, l’A.N. Genieri e Trasmettitori e la Croce Rossa, e una delegazione ufficiale del Comune di Anzio guidata da Ruggero Garzia in rappresentanza del Sindaco. Hanno partecipato, tra gli altri, il Sen. Candido De Angelis, il Consigliere Provinciale Romeo De Angelis e il Consigliere Comunale di Nettuno Rodolfo Turano.

Presenti anche delegazioni della Fondazione della RSI – Istituto Storico di Terranuova Bracciolini (AR) e dell’Ordine dell’Aquila Romana.

Al termine dell’omelia e della benedizione sacerdotale in cui è stato sottolineato l’eroismo dei combattenti della Repubblica Sociale Italiana, è stata letta la Preghiera del Marinaio, in ricordo dell’epico comportamento dei Marò del Battaglione Fanti di Marina “Barbarigo” e del Gruppo di Artiglieria “San Giorgio”, che seppero più volte respingere le puntate dei reparti speciali statunitensi, domando con il fuoco delle loro armi e con l’acciaio del proprio coraggio, la tracotanza degli invasori angloamericani.

A tanti anni di distanza, la stessa passione per l’Italia che fu così pura nel cuore dei combattenti della RSI, rivive nei volti dei giovani che accorrono al Campo della Memoria per rinnovare quello stesso giuramento. Un cimitero di guerra consacrato ai valori nazionali della Patria e dell’Onore, in cui risplende il tricolore italiano, dispensatore d’amore, di unità, di grandezza.

Questa è davvero un’oasi di pace, dove vivono quei valori che qualcuno avrebbe voluto cancellare, ma che si dimostrano, giorno dopo giorno, immortali. Qui non vi è bisogno di falsificare la storia, inventarsi miti e leggende politiche, non v’è la necessità di prostrarsi allo straniero. Qui vive l’Italia, quella vera. Quella di Dante e di Mazzini, di Corridoni e di Marinetti, di Garibaldi e di Marconi, di D’Annunzio e di Verdi. Qui vive l’Italia sognata dai nostri poeti, quella per cui hanno combattuto gli Italiani di ogni epoca. Qui, riecheggia un solo motto, quello eterno di Carducci: “L’Italia prima di tutto, l’Italia sopra tutto!”.

Un motto che dovrebbe essere scritto in granito nero all’entrata di tutte le scuole della nostra Nazione. Quando questo sarà, ci ritroveremo allora tutti uniti, abolendo le fazioni politiche, per la grandezza della Patria.

Lemmonio Boreo

sabato 22 gennaio 2011

Storia del novecento nuovo numero



Storia del Novecento

del mese di Gennaio 2011

in questo numero:

Operazione Cypresse”

Le operazioni di Stay Behind tedesche nell’Italia invasa, raccontate dalla voce di un agente segreto. Intervista a Ugo D’Esposito

di Daniele Lembo

1937: I Tedeschi hanno raso al suolo Guernica!”

(e con questa bugia un torero morto nel 1920 rimase senza quadro)

di Giovanni Marizza

L’Ultima Giovinezza”

Le Fiamme Bianche all’ultimo Campo DUX di velo D’Astico – 1944

di Andrea Rizzi

Affondate quella portaerei!

Il siluramento dell'Ark Royal in Mediterraneo

di Orazio Ferrara

SAI Ambrosini S.S. 4

un canard per la Regia Aeronautica

di Daniele Lembo

L’Ordine dell’Aquila Romana

Una “fratellanza” politica e militare della RSI

di Pietro Cappellari

Bronte, quello che i libri di storia non raccontano

di Fernando Riccardi

La battaglia di Megiddo

di Giuseppe Esposito

per informazioni

tel. 0382 968152

ponzio.olona@tin.it

mercoledì 19 gennaio 2011

campo della memoria sabato 22 Gennaio


Il giorno 22 gennaio alle ore 11 una delegazione di autorità civili e militari verrà a rendere omaggio ai nostri Caduti al Sacrario militare del “Campo della Memoria”. Renderemo omaggio a tutti i Combattenti della RSI caduti sul fronte pontino e tutti promotori del Barbarigo che hanno reso possibile la costruzione del Sacrario a ricordo perenne dei soldati dell’Onore.

Commemoreremo il Marò Piero Calamai del Barbarigo recentemente scomparso a Firenze.

Alle ore 13 al Molo Innocenziano di Anzio una motovedetta della Capitaneria di Porto getterà in mare una corona in ricordo di tutti i Caduti di Capo d’Anzio. Ricordiamo che i soldati italiani caduti in mare appartenevano alla X^ MAS e alla squadriglia di aerosiluranti del Comandante Faggioni.

DECIMA !

ASSOCIAZIONE CAMPO DELLA MEMORIA

ASSOCIAZIONE COMBATTENTI X FLOTTIGLIA MAS – RSI

Luigi Poluzzi Alberto Indri


sabato 15 gennaio 2011

Riunione Settimanale della delegazione Romana

Si è appena concluso l'appuntamento settimanale dei membri della delegazione Romana; Presso i locali dell'Associazione Raido, si sono incontrati il segretario della Delegazione ed alcuni soci, per programmare le attività della settimana e fare un bilancio di quella passata.

In particolare possiamo segnalare l'incontro avutosi con il secondo tirocinante della delegazione Romana il signor Oggianu, che affiancherà il già attivo Carlino nello studio dei campi di concentramento del Sud Italia.
A Fianco di questa ricerca sarà svolta quella sull'influenza della Scuola di Mistica Fascista sulle spinte motivazionali dei combattenti della RSI.

La riunione si è conclusa con un pranzo comunitario.

Recensione incontro Civitavecchia 9 Gennaio 2011

Civitavecchia 9 Gennaio 2011

Aria pura al SOLITO POSTO.

Incontri i camerati di vecchia data, come immagini di fiori dai balconi la domenica mattina e sorrisi a ricordare i tempi andati. Ma no, non solo quello: d’altronde la nostra comunità è particolarmente allergica ai “nostalgismi”. C’era di più: innanzitutto quel piacevolissimo dovere che risponde al nome di testimonianza. Poi la continuità ideale, la torcia che passa di mano in mano attraverso le generazioni rischiarando la notte funebre della modernità. Infine la visione organica del mondo, che si riafferma senza posa né timore, capace di leggere le cose del mondo all’istante, perché ogni fenomeno è riportato per il giudizio che gli compete alla scala di valori che non sono scambiabili, negoziabili e commerciabili, alla faccia delle mani invisibili dei mercati di ieri, di oggi e di domani.

LE GENERAZIONI: sì, ce n’erano tante presenti, praticamente tutte quelle pensabili. Tutti intorno ad un’ideale focolare, ad ascoltare chi ne ha di più da raccontare. “Non interromperemo l’anello tra le generazioni”, avverte in apertura Azione Punto Zero “perché i nostri veterani sono come le costellazioni nel cielo, l’orientamento per rimanere in piedi tra le rovine", e qui ne abbiamo la manifestazione fisica.

IL DRAPPO – Rifuggiamo i nostalgismi. E scansiamo ostentazioni e pose. Se però c’è un tempo per vedere un’aquila spiegare le sue ali per portare il suo simbolo nel verde, nel bianco e nel rosso, domenica mattina era quel tempo.

IL BENVENUTO DI TONINO – Particolarmente significativo che il primo intervento, dopo l’introduzione di Azione Punto Zero, sia giunto da Antonio Pedrini. Padre politico per chi è cresciuto su questa sponda di Tirreno, quindi padrone di casa parso piacevolmente sorpreso delle visite di vecchi amici. “I giovani che sono presenti oggi – dice rivolto proprio agli amici – sono la testimonianza che abbiamo lasciato il segno”.

L’ESTETICA DI NADIA – Nadia Sala, Ausiliaria Rsi ed animatrice e sostenitrice del’Associazione che le rappresenta tuttora, dedica all’amore la prima parte del suo intervento. “Amore per la nostra Terra, il nostro passato e la nostra gente. Perché la nostra è bella gente e se c’è qualcosa che non ci perdonano è proprio questo, e l’aver saputo affrontare i nostri guai a testa alta. Ma come fanno a capire, non gli è dato: son dei poveri scemi”.

LA GIUSTIZIA DI MARIO – Non solo moschetto. C’è chi il suo essere combattente Rsi in territorio nemico lo ha speso nei tribunali. “Non potendola più svolgere sul piano politico – rammenta l’Avvocato Mario Niglio – ho preferito astenermi negli ultimi anni. Ma la mia esistenza è stata giustificata facendo da avvocato ciò che da politico non potevo più fare, inseguendo la sete di Giustizia e smascherando le menzogne di questo Stato, in Italia e all’estero che perseguitava i nostri giovani. Io li ho difesi fin dove ho potuto, pagando a testa alta anche la mia carcerazione”.

I RIMPIANTI DI MARIO – Mario Cohen, graditissimo ospite a sorpresa portato da Pedrini, ne avrebbe di motivi per avere la coscienza più che a posto. Anzi, semplicemente ne ha talmente tanti da rappresentare un faro fermissimo nel panorama degli esempi da seguire. Eppure cita gli esponenti della sua generazione come “involontari sopravvissuti”; eppure si rammarica perché “nel Dopoguerra, quando ci avevano rinchiuso nel ghetto, dovevamo studiare la situazione, studiarla meglio nonostante l’odio nei nostri confronti. E” anche oggi dobbiamo studiare! studiare! studiare!. Anche perché “è un miracolo che ci siano dei giovani che, nonostante l’informazione contraria di stampa e mezzi d’informazione, a pelle hanno compreso certi valori”.

LA FORZA DI STELVIO – A chiudere Stelvio Del Piaz, Fiamma Bianca e Combattente Rsi, lucidissimo nel disporre esperienze personali, ricordi e analisi attuali in un mosaico che disegna fin troppo bene l’Italia di ieri e quella di oggi. “La nostra Nazione ha il destino di cadere, ma sa sempre come risorgere. La speranza dell’Italia è nella sua stirpe e nella sua storia. Ad ognuno di noi resta il compito di misurarsi con se stessi e rendere sempre conto del proprio agire verso i Camerati, in un legame che è sacro perché nasce in trincea. Tanti di noi, come Tonino, portano le cicatrici dei tradimenti subiti: questo accade perché purtroppo molte persone con le quali abbiamo condiviso un cammino avevano un “punto di fusione” basso: all’innalzarsi di certe temperature, si sono sciolti”. Ma occhio, avverte il professore. “Oggi c’è una rivoluzione in corso e nessuno se n’è accorto. Il rivoluzionario è Marchionne, strumento della finanza apolide: ha demolito l’ultimo baluardo costruito dal fascismo, il contratto nazionale di lavoro erga omnes”.

I PRESENTI – Un saluto a fine incontro è stato dedicato ai tutti i Camerati caduti sul campo dell’onore, in particolare ai 22 martiri della RSI di Civitavecchia, assai raramente ricordati. Il successivo pranzo ha consentito di familiarizzare tra diverse generazioni. Tutto, sempre, con il sorriso, anche davanti ad inevitabili e benedetti momenti di commozione. La schiena dritta, la fronte spianata, c’è ancora chi continua a marciare.

sabato 8 gennaio 2011

Una serata per Rutilio Sermonti


Colli del tronto 5 Gennaio 2011.

Nella vigilia dell'Epifania la Delegazione romana, in accordo con l'Ass Cult Raido, ha organizzato una cena/concerto per il combattente della RSI Rutilio Sermonti, l'evento è stato organizzato presso la Birreria Parzifal, che ringraziamo per la calorosa accoglienza e per l'ottima cucina.
L'avvocato Sermonti, seppur provato nel fisico da una recente operazione, ha partecipato alla serata, ringraziando calorosamente tutti i presenti, con un saggio intervento.
I tanti ragazzi intervenuti alla serata, hanno potuto sentire dalla sua viva voce, parole di incoraggiamento per le lotte future, e per le future vittorie; nonchè alcuni racconti del suo passato di combattente per l'onore e per la patria.
Dopo il brindisi di rito, la serata è stata allietata da un concerto della "Vecchia Sezione" che ha intrattenuto i convenuti fino a tarda notte.

Una bella serata che speriamo di poter replicare a breve

Uno studio su Alfonso Abate

Riceviamo e pubblichiamo il seguente articolo:

Nell’ambito delle numerose ricerche sulla Repubblica Sociale Italiana è di prossima uscita una biografia su uno dei tanti personaggi che ha fatto la storia di questo breve ma intenso
periodo della storia italiana.
Per comprendere la RSI occorre considerare la storia di tutti quelli che vi hanno partecipato e che l’hanno difesa convinti di difendere la nazione italiana dopo l’ondata di vergogna che ha contrassegnato l’ultimo triste periodo del Regno d’Italia, con gli episodi legati all’armistizio e all’ignobile fuga del sovrano, della sua corte e dell’effimero capo di quel governo abbozzato in fretta e furia dopo la caduta di Mussolini.
Ed ecco che è necessario dare il giusto risalto a tutti coloro che avevano deciso di stare dalla parte dei “cattivi”, che cattivi non erano ma che volevano semplicemente difendere la propria dignità, il proprio onore e quello che rimaneva della nazione italiana il cui amore era ormai radicato nelle coscienze di tanti italiani cresciuti durante il fascismo.
Per questi motivi quindi, l’adesione di tantissimi italiani alla Repubblica Sociale Italiana è da considerare come una grande e impegnativa prova d’amore nei confronti di una Patria dal destino ormai segnato.
Alfonso Abate fu uno tanti che decisero di continuare a servire la Patria e scelse il modo più impegnativo per farlo: aderire alla RSI
Alla fine di quel tormentato anno 1943 Abate era segretario comunale Aspra Sabina (adesso Casperia).
Nato in Sicilia, a Racalmuto nel 1909 lascia ben presto la famiglia d’origine e si trasferisce a Roma dove si laurea in giurisprudenza nel 1935 alla Regia Università.
Diventa Segretario Comunale nel 1934 e inizia un viaggio continuo che lo porterà in tanti comuni italiani e, per un breve periodo, in Libia presso Misurata al Villaggio Crispi
Sposato e padre di tre piccoli figli, poteva rimanere tranquillamente “nascosto”ad Aspra Sabina aspettando tempi migliori, ma una proposta di lavoro al Ministero dell’Interno – Ispettorato Generale per la Razza – lo portò ad accettare senza esitazioni il trasferimento al nord, convinto com’era della necessità di proseguire la guerra accanto all’alleato tedesco. Qui si arruola nella Guardia Nazionale Repubblicana per poi passare con il grado di Tenente (poi capitano) alla Brigata Nera E. Tognù di Brescia.
Assumerà vari incarichi importanti nella Brigata Tognù.
Ricercato dai partigiani che volevano giustiziarlo riesce a fuggire da Brescia spacciandosi per soldato italiano detenuto nei campi di concentramento tedeschi per poi riparare in Svizzera
Subirà alla fine della guerra un processo in contumacia, dove verrà assolto a seguito di ritrattazione dei testimoni.
Partirà per il Venezuela dove concluderà la sua avventurosa vita nel 1989.
Il presente lavoro si avvale della preziosa testimonianza del figlio Salvatore e di un minuzioso lavoro di ricerca documentale.

Di Giuseppe Carlino

Riunione Settimanale della delegazione Romana

Si è appena conclusa, presso i locali messi a disposizione dall'Ass. Cult. Raido, la prima riunione dell'anno della delegazione Romana, oltre al segretario ed al presidente della delegazione erano presenti il tirocinante Dottor Carlino e il socio D'Eufemia.

La riunione si è svolta in un clima di vivace operatività, all'ordine del giorno sono stati messi i seguenti punti:

1 I lavori di ricerca svolti dal Dottor Carlino sui campi di concentramento nel sud Italia; la scarsità di materiale stanno portando non pochi problemi al nostro tirocintante, e la ricerca si sta purtroppo arenando per mancanza di informazioni e di fondi, tuttavia il materiale recuperato verrà sintetizzato in una breve recensione.

2 Fascicolo di introduzione alla storia della RSI; i lavori editoriali, per la redazione di un agile manuale di introduzione alla storiografia della Repubblica Sociale Italiana, stanno proseguendo con il fondamentale aiuto della Delegazione Genovese.

3 Recensione dei libri arrivati in sede; a ciascuno dei soci sono stati distribuiti dei titoli arrivati in sede da poter recensire per i canali di diffusione Istituzionali.

4 Reperimento Fondi; Si stanno cercando vie per reperire dei fondi per i lavori della Delegazione romana, e per il sostegno della struttura che la ospita.

La riunione si è conclusa con un pranzo sociale.