domenica 20 settembre 2009

VINCERE!


Riceviamo e pubblichiamo:

La presunta bigamia del Duce (le nozze fantasma)

Guerra 1915-18: Mussolini ai primi di settembre 1915 si trova a Brescia con i commilitoni della sua classe in un reparto di addestramento.
Viene raggiunto per alcuni giorni da Rachele con la piccola Edda, nata il 3-9-1910.
Il 13 settembre con il suo reparto lascia Brescia, destinazione Cividale, poi con marcia di avvicinamento fino a San Pietro al Natisone.
Era assegnato al'8ª compagnia del 33º battaglione, 11º reggimento bersaglieri. Mussolini al fronte si ammala di ITTERO CATARRALE e il 24 novembre viene ricoverato all'ospedale militare di Cividale. Rachele, avvertita, con Edda di cinque anni, lo raggiunge lassù con un viaggio terribile, in un carro bestiame carico di muli. In quell'ospedale riceve la visita del fratello Arnaldo e di qualche amico. Avviene pure il primo incontro di Mussolini col Re Vittorio Emanuele, venuto a visitare i soldati feriti e infermi. Dopo tredici giorni di cure, Mussolini è in via di miglioramento e il 9 dicembre viene mandato in convalescenza all'ospedale Collegio degli Angioli di Treviglio (BG).
Al redattore del “Popolo d'Italia” che si recò a farle visita raccontò: ...“Sono stato aggredito da qualche microbo insidioso nascosto in un bicchiere d'acqua equivoca. Ma l'ho ormai debellato.
Ora debbo guarire e presto. Ti sembrerà stravagante, ma io sento acuta nostalgia della trincea...”. Anche all'ospedale di Treviglio, Rachele accorsa prontamente, confidò a Benito che la precedente visita a Cividale ha lasciato delle conseguenze, è nuovamente incinta (Vittorio
nascerà a settembre del 1916). Decisero di unirsi in matrimonio con regolare rito civile e, il 16 dicembre 1915, come recita l'atto di matrimonio N° 55 del Comune di Treviglio:
“Avanti a me Bonomi Commendatore Ingegnere Carlo, Sindaco, Ufficiale dello Stato Civile vestito in forma ufficiale, sono personalmente comparsi: 1º il signor Mussolini Benito di anni trentadue insegnante, celibe nato a Predappio, residente a Milano, figlio di Alessandro
residente a Predappio e di Maltoni Rosa residente a Predappio.
2º Guidi Rachele di anni venticinque, casalinga, nubile, nata a Predappio, residente a Milano, i quali mi hanno chiesto di unirli in matrimonio, a questo effetto mi hanno presentato i documenti sotto descritti, e all'esame di questo, i quali muniti del mio visto, inserisco nel volume degli allegati a questo registro, risultandomi nulla ostare alla celebrazione del loro matrimonio, ho letto agli sposi gli articoli centotrenta, centotrentuno, centotrentadue del Codice Civile, e quindi ho domandato allo sposo se intende prendere in moglie la qui presente Guidi Rachele e a questa se intende prendere in marito il qui presente Mussolini Benito, ed avendomi ciascuno risposto affermativamente a piena intelligenza dei testimoni sotto indicati, ho pronunciato in nome della legge che i medesimi sono uniti in matrimonio. A quest'atto sono presenti: Limenta Fernando, Castagnoli..., Della Vedova..., Bariani Arrigo, testimoni tutti maggiorenni...”.
L'atto di matrimonio chiude con l'elencazione dei documenti presentati, la firma degli sposi: Benito Mussolini e di Rachele Mussolini Guidi. Poi le firme dei testimoni e infine la firma dell'Ufficiale di Stato Civile.
Questo, sta a dimostrare che Benito e Rachele si sono uniti civilmente in matrimonio il 16 dicembre 1915 a Treviglio, provincia di Bergamo. Perché in seguito si verrà a parlare di matrimonio segreto con Ida Dalser e di bigamia? Vediamolo. Quando il 18 dicembre la Dalser saputo che Mussolini era ricoverato all'ospedale di Treviglio, con in braccio il neonato Benito Albino si recò a farle visita.
Mussolini la ricevette a letto e riusci a calmarla e tranquillizzarla, con promesse generiche e a congedarla. Mussolini il 21 dicembre è in licenza a Milano e il 16 gennaio 1916 riparte da Milano per Treviglio e poi nuovamente al fronte. Nel frattempo la Dalser: l'11 gennaio era riuscita a portare Mussolini dal notaio milanese Giuseppe Buffoli e in presenza di testimoni a argli firmare una dichiarazione dove “il bambino chiamato attualmente Benito Dalser” era figlio suo.
Con questo documento la Dalser diede inizio ad una serie di pratiche legali e di continue scenate a Rachele. Quella dichiarazione del notaio servirà alla Dalser di spacciarsi come moglie di Mussolini e ad avere dal Comune di Milano, nell'ottobre 1916, la tessera per i sussidi settimanali, spettanti ai congiunti e ai famigliari dei militari al fronte.
La dichiarazione resa e firmata da Mussolini davanti al notaio e poi la tessera sussidio del Comune, faranno sorgere l'equivoco sulla presunta bigamia del Duce, fino ai giorni nostri con il film del regista Marco Bellocchio “Vincere”, dove ricostruisce il matrimonio fantasma di Mussolini con la Dalser. E' bene ricordare che: la Dalser il 19 maggio 1916, aveva citato in tribunale Benito Mussolini “per la tutela del minore Benito Albino” e per il risarcimento danni materiali e morali per la seduzione subita e per la non mantenuta promessa di matrimonio.



Giuliano Fiorani

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