mercoledì 23 settembre 2009

Novità in libreria

Siamo lieti di segnalare l'ultimo libro di Giuliano Fiorani dal titolo:

Vite spezzate La guerra Civile COME - DOVE - QUANDO
Ministoria Documentata


Il volume sarò presto disponibile presso la sede della Delegazione Romana della fondazione Istituto storico RSI sita in Via Scirè 21/23 00189 Roma, per ordini contattarla allo 06/86217334

Riportiamo di seguito un estratto dall'introduzione del libro:

" Ritengo che l'introduzione di questo lavoro, spetti all'autore che meglio ne conosce i limiti e le intenzioni. Chi leggerà fino alla fine questo libro, si accorgerà che questo non vuole essere come tutti gli altri, di storia e analisi politica: Il mio intento nel compilare queste pagine, che vi accingete a sfogliare, sono un'esposizione ragionata e documentata, sulla tragedia che ha colpito “Casa Nostra”, durante il periodo della guerra civile dal 1943 al 1945.
Ho voluto mettere assieme persone e fatti, con dati e documenti, una cronistoria per dimostrare come, quando e da chi è incominciata la guerra civile nel loverese (29-11- 1943). Come, quando e chi l'ha finita la guerra civile nel loverese (8-6-1945). Con le terribili conseguenze che hanno portato morti, divisioni, lutti e ancora morti a casa nostra.
Quanto affermo in questo mio lavoro, è controllabile, avendo consultato in prevalenza scritti di partigiani (Brasi, Berta, Brak, Archetti), di antifascisti (Operti, Verdina, Censi), documenti ufficiali e “Pagine di diario”. Piero Operti (noto antifascista) in una lettera aperta al Presidente della Repubblica, in un minuscolo ritaglio di verità storica “Melma e sangue”, scrive: “Dire che agli ultimi di novembre del 1943, in un incontro avvenuto al caffè della stazione di Monchiero tra Maurizio, capo della resistenza a fianco di Longo, e un generale dell'Esercito, allora capo delle forze clandestine armate del Piemonte per investitura del C.L.N. regionale, Maurizio, suggerendo al generale i criteri della lotta, gli disse che bisogna “fare del rumore” e spiegò che per rumore intendeva due cose: primo, ammazzare i fascisti e tedeschi isolati onde provocare ogni volta l'impiccagione di persone del luogo e quindi alimentare nella popolazione l'odio contro gli uni e gli altri; secondo, far saltare dei ponti senza preoccuparsi se interessassero o non le comunicazioni degli occupatori, ma allo scopo di provocare altre rappresaglie e di approfondire nel popolo il senso drammatico dell'ora vissuta anche dove non erano giunte le rovine dei bombardamenti”. Questo lavoro, è il frutto di una decisione personale, contro i falsi miti, contro le reticenze e contro le tante menzogne raccontate, dove i “Buoni” erano sempre da una parte, la loro; mentre i “Cattivi” sono tutti gli altri. Quanto vado a dimostrare modestamente, è l'altra faccia della storia: la Storia di “Casa nostra”. Per ricordare come iniziò la guerra civile nel loverese. Ricordare che inizia il 29 novembre 1943 con una dubbia azione partigiana, quella azione che i “BUONI” chiamano dimostrativa e di finanziamento, dove vengono ammazzati il Paolo Rosa e Giuseppe Cortesi. Quell'azione partigiana portò al rastrellamento del 7 dicembre 1943. In Val Supine, vengono catturati sei partigiani e liberati degli ostaggi, tra i questi il Valentino Fabbri che era stato catturato durante l'azione all'ILVA di Lovere. Altri sei partigiani vengono catturati a Grumello del Monte, mentre il tenente Locardi viene preso a Milano, a casa della moglie. Totale 13 persone.
Quell'azione che voleva essere dimostrativa e di finanziamento, costerà la vita ai 13 partigiani: fucilati il 22 dicembre 1943. Ricordiamolo, così è iniziata la guerra civile nel loverese; guerra che i “BUONI” preferiscono chiamare resistenza.
Vediamola l'altra faccia della resistenza. Con le sue ombre, con i suoi morti, ma anche con i suoi momenti crudeli. Inizio con la precisa cronologia di quei giorni; vanno dal 25 luglio 1943, dalle
dimissioni di Mussolini, al Comitato di Pacificazione Cittadino, all'8 settembre con l'Italia divisa in due. Proseguo con la ricostruzione di quei terribili momenti; vanno dal 28 novembre 1943, con l'inaugurazione della nuova sede del Fascio Repubblicano di Lovere, al 29 novembre con l'uccisione di Rosa e Cortesi. Dal 7 dicembre con il rastrellamento, al 22 dicembre con 13 partigiani fucilati e con la guerra civile che seguì. All'appello del Brasi sulla vendetta. Ai morti che seguono dopo il 25 aprile 1945. Ai comunicati di Brasi: ancora morte. Alle pagine di diario di due fucilati contro. All'8 giugno 1945, quando la guerra civile nel loverese finisce per mano partigiana in riva al lago.

Nessun commento:

Posta un commento