giovedì 25 giugno 2009

Mussolini dall'aldilà Ieri e Oggi

Italiane e Italiani
dal 25 Aprile 1945, dal bagno di sangue delle "radiose giornate", a questo 25 Aprile con le immancabili manifestazioni della "liberazione". Ho potuto notare che gli antifascisti sono aumentati e al tacabanda ufficiale, tutti a gridare vengo anch'io e viva il 25 Aprile. Dopo tutti questi anni dal bagno di sangue che viene festeggiato come "liberazione", il mio pensiero va a quanti, come me e insieme a me, furono massacrati allora, o vilmente uccisi nei mesi successivi a quell'Aprile del 1945; va alle migliaia di scomparsi, dalla Dalmazia e dall'Istria all'Emilia, di cui ancor oggi non si conosce nemmeno la tomba. Dei nostri morti non ha memoria nemmeno il Papa, che pure ha ricordato nel giorno di Pasqua, quelli dell'altra parte; dei nostri scomparsi non si cura nessuno, a cominciare dal Capo dello Stato, supremo tutore dei "desaparecidos" altrui, purchè di sinistra. Io sono l'uomo che ha perso la guerra, è vero: ma prima della sconfitta vi avevo dato vent'anni di progresso e di ordine e costruito un'Italia che ancora oggi resiste. Avevo contro di me quasi l'intero mondo, più i traditori all'interno: non potevo farcela. Comunque, per quella sconfitta dopo vent'anni di vittorie ho pagato e, quando mi appesero per i piedi dopo avermi fucilato, dalle mie tasche non cadde un quattrino. Gli uomini che oggi celebrano come una vittoria il bagno di sangue sono invece quelli che hanno perso la pace. Avevano mezzo mondo dalla loro parte, compresa la maggiore potenza economica e militare della terra: eppure sono riusciti a sfasciare questa Italia che voi, dopo la guerra, avevate ricostruito. E rimangono impuniti e conservano i quattrini (quelli loro): perchè questi politici d'oggi, diversamente da me, si sono fatti ricchi. Dissero di me che ero un provinciale di mentalità ristretta, perchè amavo il mio paese e di bandiera ne baciavo una sola,
il tricolore. Mi chiamarono "Uomo della Provvidenza" e ancora oggi affannano a farsi perdonare per questo. Mi definirono nemico del popolo, dimenticando che fui il solo Capo di Governo di origini proletarie che l'Italia abbia mai avuto.
Italiane e Italiani
io inventai il fascismo e cosi facendo bloccai l'avanzata del bolscevismo in Europa. Tutti foste fascisti con me. Non dovete vergognarvene: io vi ricordo, ossannanti nelle piazze, nelle fabbriche, negli stadi. Insieme, abbiamo vissuto un grande e bellissimo sogno. Questo sogno è morto con me e nessuno dei comizianti d'oggi potrà mai ridarvelo.
Italiane e Italiani
Sono andato dove il destino ha voluto ma, quelli che mi hanno voluto morto sono inseguiti dal mio fantasma, che vuole dir loro la parola del perdono. Ma essi continuano a fuggire per timore della vendetta, così non ci incontreremo mai. Io sarò io anche quando loro non saranno più loro.
Dal fu : Benito Mussolini

Lovere (BG), dal suo eremo dove si trova quale cittadino onorario dal 21 maggio 1924
Fiorani Giuliano

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