sabato 24 aprile 2010

25 Aprile

Riceviamo e pubblichiamo:

PER COLORO CHE SI CREDONO DI FESTEGGIARE LA LIBERAZIONE, MENTRE IN REALTA' FU' UNA VERA OCCUPAZIONE:



Perdonatemi della foto che state visionando. E' presa dal cimitero Americano di Nettuno e in alto si legge una parola che molti italioti la confondono con liberazione. Si e' vero, state leggendo la parola "capture" che tradotta significa "cattura". Stesso discorso vale anche quando usano la parola "liberazione" che ancora questi individui si ostinano a definire, mentre sui libri di storia Anglo-Americani si legge la parola "occupazione". Non si rendono conto che non vennero per liberarci, ma per catturare citta' e occuparle come desideravano loro. Il manifesto celebrativo della provincia di Salerno, afferma che dobbiamo dare atto ai liberatori, Che, a costo di tante perdite ci liberarono. Belle parole per chi non conosce la realta'; per chi non conosce i massacri in Sicilia degli uomini di Patton, l'umiliazione delle citta' come Napoli e Bari che si vendettero a coloro che avevano ucciso i loro figli su vari fronti. L'altrettanta umiliazione delle monete d'occupazione che, rovinarono da quel momento l'Economia Italiana del dopoguerra. "Le marocchinate" del frusinate, i bombardamenti di paesi e citta' non militarmente in rilievo. Bombardamenti di strutture secolari come quella di Montecassino, senza dimenticare i bambini della scuola di Milano che trovarono morte tra le macerie per colpa delle fortezze volanti dei vostri liberatori. E per concludere la pulizia etnica che gente della Venezia Giulia subì dai titini, rei di essere italiani. Non mi dimentico dei partigiani: gente che come i comunisti, volevano liberare l'italia dal fascismo, ma allo stesso tempo introdurre la loro ideologia. Di partigiani che rimasero dietro alla finestra o in montagna in attesa che il nemico si dissolvesse non per merito loro, ma dalla potenza Anglo-Americana. Non mi dimentico della guerra civile che i partigiani rossi introdussero come strategia di tensione, consapevoli delle future ferocie rappresaglie a gente e antifascisti piu' tiepidi.
Di partigiani che illudono lo sciocco di turno di aver liberato questo e quello e di Associazioni di parte che per anni hanno preteso la loro storia e che subito bacchettano chi non si allinea alle loro storielle. Non sono Fascista, ma non sono un fesso in ambito storico e quindi non festeggio un bel niente.
Vi saluto e vi faccio riflettere con un estratto preso nel libro di Caduana-Assante dal titolo "Dal Regno del sud al vento del nord":

"Gli esponenti politici si fanno fiduciosamente incontro ai Comandanti Britannici, ma, con aperta diffidenza, rimangono delusi. Essi sembrano considerare la resa come la ratifica di un alleanza naturale; non si rendono conto che gli inglesi possono nutrire, nei nostri confronti, sentimenti privi di amicizia, o avere dei parenti uccisi dai nostri proiettili.
-Siamo alleati- proclama un Dirigente degli azionisti, porgendo la mano a un Maggiore.-Ora marceremo assieme contro la germania.....
La risposta e' agghiacciante, e la riferisce il corrispondente del Times:
-Avete marciato contro di noi per tre anni e mezzo, fino a oggi!
A un altro ufficiale gli viene presentato, con un compiacimento misto ad orgoglio, un giovane qualificato come un perseguitato politico. L'inglese, dal quale ci si attendeva ammirazione e simpatia, si limita a rispondere:
-Vedo: un perseguitato politico
Poi, comprendendo come si pretenda da lui qualcosa di piu', spiega, giustificando la sua ironica meraviglia:
-Mi scusi, e' la prima volta che vedo un perseguitato politico. Credo che il popolo Inglese non ne produca da circa due secoli...
E ancora, in un albergo appena requisito, dove alcune autorita' cittadine sono accorse a presentarsi e si affannano a spiegare che gli italiani non volevano la guerra, un Colonnello risponde seccamente:
-Questo avreste dovuto dirlo a Mussolini...."
A voi le conclusioni....

tratto da libridecimarsi.blogspot.com

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