mercoledì 22 luglio 2009

Resoconto della commemorazione tenutasi a Bergamo il 19 Luglio



Qui di seguito riportiamo il resoconto della cerimonia tenutasi a Bergamo il 19 Luglio scorso per onorare i martiri lì uccisi dai partigiani.

Commemorazione stamattina a Bergamo per i tre Legionari assassinati per mano dei partigiani. Tutti e tre crocefissi come Nostro Signore Gesù Cristo per non voler rinnegare la propria fede. Alla cerimonia ha partecipato circa un centinaio di persone, dagli ex combattenti alle ausiliarie per finire ai molti giovani. Raduno fuori dal cimitero per poi raggiungere il campo dove sono sepolti i caduti della R.S.I di Bergamo. Qui un gruppetto di ragazzi di buona volontà ha montato un gazebo per permettere a Don Giulio di celebrare la S. Messa al riparo dal sole cocente. Santa Messa come al solito commovente e impreziozita dall'omelia di Padre Tam che come al solito non ha avuto peli sulla lingua. Poi, il gruppo di persone in corteo si è spostato di poche decine di metri per posare una corona di fiori sulla tomba del Tenente Gino Lorenzi alla presenza della sorella e del fratello. Questa cerimonia si è svolta in passato a Bienno presso il santuario di Cristo Re dove, nel Ventennio, fu eretta una gigantesca statua del Cristo per ricordare i "Patti Lateranensi" tra Vaticano e Benito Mussolini. Il signor sindaco e il parroco del bellissimo paese camuno ci proibirono di continuare a ricordare i 3 legionari in quel luogo che era il più adatto.... La sede del cimitero di Bergamo è comunque adatta alla commemorazione ospitando la tomba di Gino Lorenzi, ma si conta di tornare al più presto al sacrario di Bienno.

Sintesi dei fatti:

“ A guerra finita il S. Tenente Gino Lorenzi aveva deposto le armi nella cittadina di Oderzo e, con alcuni camerati, si era incamminato verso casa a Bergamo. Giunto a Ponte di Piave, il gruppo fu catturato da una banda di partigiani comunisti e rinchiuso nelle carceri di Breda di Piave. Di qui, nella notte fra il 3 ed il 4 maggio, i prigionieri vennero portati alla Cartiera Burgo di Mignagola ove, dopo aver subito durissime percosse e sevizie inaudite, furono fucilati. Tutti ma non Gino Lorenzi. Ostentava infatti una medaglia religiosa al collo ed alla richiesta di rinnegare la Sua Fede oppose netto rifiuto. Fu approntata una rozza croce legando due tronchi d'albero e i gloriosi "patrioti" Gli dissero che, se non avesse rinnegato la Sua Fede, quella sarebbe stata la Sua fine.Il giovane Ufficiale del Battaglione "M" d'Assalto "Romagna" non tremò né implorò salvezza: "La Croce che Gesù Cristo ha portato non può far paura ad un Cristiano" si limitò a pronunciare prima che lo inchiodassero. ”


(Testo e foto tratti dal sito:http://giulianofiorani.com)

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