venerdì 12 febbraio 2010

In ricordo del Combattente Pio FIlippani Ronconi

Ha raggiunto ieri i campi Elisi il Conte Pio Filippani Ronconi, nel ricordarlo riportiamo una intervista inserita nel documentario di Marco Dolcetta: "SS Italia il volto oscuro della liberazione", riportiamo una breve biografia tratta dalla pagina di Facebook a lui dedicata, che ringraziamo per la cortesia:

Pio Alessandro Carlo Fulvio Filippani Ronconi (nato a Barcellona il 10 marzo 1920 da Fulvio e Anita Tamagno, e deceduto l'11 febbraio 2010 a Roma) è stato il più grande orientalista italiano.

Professore ordinario di Religioni e Filosofie dell’India, professore incaricato di Lingua e Letteratura Sanscrita, già professore straordinario di Dialettologia Iranica, e precedentemente incaricato di Filosofie dell’Estremo Oriente presso l’Istituto Orientale di Napoli.
Fu anche dottore Honoris Causa di teologia e Scienze dell’Islam presso l’Università di Teheran (unico occidentale insignito di tale riconoscimento); dottore sempre h.c. in Filosofia della Storia presso l’Università di Trieste; è altresì membro della Real Academia de Cordoba-Istituto de Estudios Califales; membro dell’Accademia Pontaniana di Napoli e membro dell’Is.I.A.O.
Dopo la licenza liceale classica presso l’Istituto de Mérode a Roma, nel 1939 si iscrisse alla Facoltà di Lettere della Reale Università degli Studi di Roma, dove oltre ai corsi d’obbligo in umanità greche e latine seguì quelli specialistici in Religioni dell’Oriente, ottenendo in tutti i massimi voti. Apprese Sanscrito, Persiano, Arabo, Turco, oltre al Pali, Tibetano ed Avestico. Allo scoppio della seconda guerra mondiale si arruolò tra gli "Arditi" e dopo l'8 settembre 1943 aderì alla Repubblica Sociale Italiana come volontario nel battaglione “Degli Oddi” della "Legione ϟϟ Italiana", meritandosi una Croce di Ferro di II classe germanica durante i combattimenti nella battaglia per Roma.
Si laureò con lode nel marzo 1949, presentando una tesi su “Le Molteplici condizioni di coscienza nel sistema Vedanta”.
Nel 1953, in seguito ad una borsa di studio conferitagli dall’Imperiale Governo Iranico, si iscrisse all’Università di Teheran, dove seguì con profitto corsi superiori di Letteratura persiana ed araba, Sufismo e Storia dell’Iran antico. Si specializzò in Ismaelismo, argomento sul quale avrebbe scritto alcuni libri e monografie.
Nel corso dei suoi studi accademici coltivò in modo particolare le ricerche sulle sette gnostiche in India e Tibet (particolarmente Scivaismo settentrionale e Buddhismo Vajrayana), nonché sui movimenti mistici ed eterodossi nell’Islam orientale, specialmente in Persia. Allievo dei professori Formichi per il Sanscrito, Tucci per le Religioni dell’India e del Tibet, e Corbin per la mistica islamico-persiana, si interessò fondamentalmente della fenomenologia religiosa, dello Yoga e dello Sciamanesimo, argomenti sui quali ha pubblicato varii scritti. Partecipò alla spedizione in Marocco, realizzata dalla Fondazione Ludwig Keimer che portò alla scoperta dell’antica città di Sigilmassa.
La sua bibliografia si era recentemente arricchita della pubblicazione di “Zarathustra ed il Mazeismo” (ed. Irradiazioni).


Nessun commento:

Posta un commento