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venerdì 12 marzo 2010

TRIGESIMO DELLA SCOMPARSA DI PIO FILIPPANI RONCONI: UN ' ESISTENZA LUMINOSA IN COMUNIONE CON GLI DEI


Riceviamo e pubblichiamo:

Domenica 14 Marzo dalle 10:00 in poi presso il campo della memoria a Nettuno Via Rocca Priora si svolgerà la cerimonia per il Trigesimo della scomparsa del Conte Pio Filppani Ronconi












Nel trigesimo della scomparsa del Professor Pio Filippani Ronconi ci si sente in dovere di rendere Onore ed Omaggio ad un Grande Italiano, esempio immortale di chi anche nelle condizioni peggiori MAI vacilla.
Come raggiungere il Campo della Memoria

Il Campo della Memoria è situato in via Rocca Priora traversa di via dei Frati a Nettuno.

In auto da Roma: dal GRA (Gran Raccordo Anulare) prendere l’uscita 26 (SS 148 Pontina). Dopo la città di Aprila prendere l’uscita Campoverde nord-Nettuno e quindi seguire le indicazioni per Nettuno. L’uscita Campoverde nord-Nettuno vi immette direttamente sulla SP 87/bis conosciuta come via Velletri-Nettuno. Dopo 5,6 km si giunge al semaforo della località Piscina Cadolino. Continuare sempre dritto. Dopo 3,1 km sulla vostra destra compare un grande ristorante-pizzeria “da Baffo”-Fort Apache, girare a sinistra in via dei Frati. Dopo circa 500 metri sulla vostra sinistra trovate via Rocca Priora (la terza a sinistra di via dei Frati), una strada che costeggia una grande villa munita di mulino a vento. Dopo 100 metri sulla destra si apre il Campo della Memoria.

In auto da Nettuno: arrivati al piazzale John Fitzgerald Kennedy, di fronte al Cimitero Militare Americano, prendere via Santa Maria direzione Cimitero Civile di Nettuno. Dopo il cimitero la strada cambia nome in SP 87/bis conosciuta con il nome di via Nettuno- Velletri. Partiti dal Cimitero Americano dopo 1,7 Km girare sulla destra in via dei Frati. Dopo circa 500 metri sulla vostra sinistra trovate via Rocca Priora (la terza a sinistra di via dei Frati), una strada che costeggia una grande villa munita di mulino a vento. Dopo 100 metri sulla destra

venerdì 12 febbraio 2010

In ricordo del Combattente Pio FIlippani Ronconi

Ha raggiunto ieri i campi Elisi il Conte Pio Filippani Ronconi, nel ricordarlo riportiamo una intervista inserita nel documentario di Marco Dolcetta: "SS Italia il volto oscuro della liberazione", riportiamo una breve biografia tratta dalla pagina di Facebook a lui dedicata, che ringraziamo per la cortesia:

Pio Alessandro Carlo Fulvio Filippani Ronconi (nato a Barcellona il 10 marzo 1920 da Fulvio e Anita Tamagno, e deceduto l'11 febbraio 2010 a Roma) è stato il più grande orientalista italiano.

Professore ordinario di Religioni e Filosofie dell’India, professore incaricato di Lingua e Letteratura Sanscrita, già professore straordinario di Dialettologia Iranica, e precedentemente incaricato di Filosofie dell’Estremo Oriente presso l’Istituto Orientale di Napoli.
Fu anche dottore Honoris Causa di teologia e Scienze dell’Islam presso l’Università di Teheran (unico occidentale insignito di tale riconoscimento); dottore sempre h.c. in Filosofia della Storia presso l’Università di Trieste; è altresì membro della Real Academia de Cordoba-Istituto de Estudios Califales; membro dell’Accademia Pontaniana di Napoli e membro dell’Is.I.A.O.
Dopo la licenza liceale classica presso l’Istituto de Mérode a Roma, nel 1939 si iscrisse alla Facoltà di Lettere della Reale Università degli Studi di Roma, dove oltre ai corsi d’obbligo in umanità greche e latine seguì quelli specialistici in Religioni dell’Oriente, ottenendo in tutti i massimi voti. Apprese Sanscrito, Persiano, Arabo, Turco, oltre al Pali, Tibetano ed Avestico. Allo scoppio della seconda guerra mondiale si arruolò tra gli "Arditi" e dopo l'8 settembre 1943 aderì alla Repubblica Sociale Italiana come volontario nel battaglione “Degli Oddi” della "Legione ϟϟ Italiana", meritandosi una Croce di Ferro di II classe germanica durante i combattimenti nella battaglia per Roma.
Si laureò con lode nel marzo 1949, presentando una tesi su “Le Molteplici condizioni di coscienza nel sistema Vedanta”.
Nel 1953, in seguito ad una borsa di studio conferitagli dall’Imperiale Governo Iranico, si iscrisse all’Università di Teheran, dove seguì con profitto corsi superiori di Letteratura persiana ed araba, Sufismo e Storia dell’Iran antico. Si specializzò in Ismaelismo, argomento sul quale avrebbe scritto alcuni libri e monografie.
Nel corso dei suoi studi accademici coltivò in modo particolare le ricerche sulle sette gnostiche in India e Tibet (particolarmente Scivaismo settentrionale e Buddhismo Vajrayana), nonché sui movimenti mistici ed eterodossi nell’Islam orientale, specialmente in Persia. Allievo dei professori Formichi per il Sanscrito, Tucci per le Religioni dell’India e del Tibet, e Corbin per la mistica islamico-persiana, si interessò fondamentalmente della fenomenologia religiosa, dello Yoga e dello Sciamanesimo, argomenti sui quali ha pubblicato varii scritti. Partecipò alla spedizione in Marocco, realizzata dalla Fondazione Ludwig Keimer che portò alla scoperta dell’antica città di Sigilmassa.
La sua bibliografia si era recentemente arricchita della pubblicazione di “Zarathustra ed il Mazeismo” (ed. Irradiazioni).