sabato 25 giugno 2011

Nuova delegazione dell'Istituto in Lombardia

Riceviamo e pubblichiamo:


Nell’anno della riscoperta del Risorgimento italiano, a centocinquant’anni dai fatti, molto si è svolto -istituzionalmente- per ricordare i personaggi che hanno animato quel periodo, mettendone in luce i risvolti patriottici, gli eroismi, le gesta.

Tutto questo anche nelle scuole pubbliche ove, come mai prima d’ora, è stato cantato l’Inno della Nazione, spesso sventolando bandiere tricolori che, oggi, vedono nei cori e tra gli sbandieratori moltissimi allievi stranieri , segno che il nostro Paese sta cambiando il suo volto più giovane.

Due omissioni, però, sono state operate più o meno ovunque, nell’ambito dell’excursus storico che spesso ha accompagnato le celebrazioni ed i saggi scolastici a cui ho partecipato, atto a ripercorrere le tappe del Risorgimento : la prima, è nell’ esecuzione non integrale dell’Inno italiano, che sappiamo essere composto di più strofe mameliane e che recita, ma pochi lo cantano in versione integrale:” i bimbi d’Italia si chiaman Balilla”, forse “bloccati” dalla parola che echeggia a valori diversi da quelli risorgimentali, legati al popolo sociale piuttosto che a “uguaglianza, fratellanza e libertà”, provenienti da una rivoluzione che uccise anche i suoi promotori.

Un’ omissione ingiusta, storicamente, pensando a chi fosse Balilla: non un giovane fascista in divisa, ma un ragazzino genovese che non voglio nemmeno ricordare, perché immagino tutti sappiano chi fosse e perché venga menzionato dalle parole dell’Inno.

L’altra omissione è quella legata alla storia della bandiera italiana, che è stata riproposta in questi giorni a tappe, dall’origine cisalpina, passando attraverso il suo sabaudo sventolio e, per finire, al riconoscimento costituzionale repubblicano della stessa, nel 1946.

Qui l’omissione è stata forse volontaria, perché - pur per breve tempo- la bandiera tricolore ha sventolato con un’Aquila nel centro , anche sulla Repubblica Sociale Italiana: questo, entro una seria ricostruzione dei fatti offerta alle giovani generazioni , per correttezza storica non può essere omesso.

In questi frangenti, che celebrano una storia del Paese ancora lacunosa e in sostanza mondata da alcuni episodi e fatti, il vuoto resta enorme e nessuno può e desidera colmarlo con qualche parola.

Ritengo allora opportuno informare gli interessati di quanto segue, onorando così anche tutti i caduti della R.S.I. che hanno offerto il proprio sangue per il loro Paese in modo volontario, mantenendo fede e coerenza verso l’Ideale patriottico .

1 il prossimo luglio verrà erogata la borsa di studio in ricordo del Prof. Ferruccio Spadini, Maggiore G.N.R. della Repubblica Sociale Italiana, in una scuola della provincia di Mantova che vedrà premiato un allievo o allieva per merito scolastico, all’insegna del voler coniugare un ricordo storico alle giovani generazioni che non devono dimenticare ma ricordare sempre, per poter essere artefici di un cambiamento onesto ed onorevole.

2 a breve verrà intitolato al Prof. Magg. Ferruccio Spadini, mio nonno e per me simbolo immortale di inestimabili valori patriottici e umani, per i quali combatto e mi spendo senza sosta, un Centro di documentazione: privato, ma accessibile gratuitamente a tutti coloro che desiderano leggere la storia in modo libero e senza prevenzioni, che metterà a disposizione materiale storico sulla Seconda guerra mondiale e in special modo riguardo il periodo della Repubblica Sociale Italiana e aprirà i battenti nella seconda metà del mese di agosto, sperando possa divenire punto d’incontro di giovani studenti, di studenti universitari, di associazioni, movimenti e fondazioni che credono nella cultura e nella libertà d’espressione.

Con il tempo, entro l’anno 2011, verrà reso idoneo uno spazio più ampio, per dar modo soprattutto ad associazioni e case editrici libere e studiosi - ricercatori di trovare un luogo ove riunirsi, presentare pubblicazioni, ricerche, studi e tesi che meritano di essere conosciute e rappresentate entro uno spazio dignitoso, come finora difficilmente è avvenuto.

Credo nell’unione di quelle voci che in Italia oggi deve e può fare la differenza.

Credo e spero nella vera libertà della Storia e della Cultura.

Credo e ancora credo che l’azione sia necessaria per mostrare la verità delle parole.

Voglio e spero che la mia proposta trovi consensi, a parole e nei fatti e possa essere tramite, ponte e legame positivo tra tutti coloro che, nel ricordo di mio nonno e dei valori italiani che ha saputo esprimere, abbiano voglia di essere presenti , unendo le menti e le azioni per scopi e finalità comuni.

Con successiva comunicazione verranno esplicitati modalità, date, punti di riferimento e ulteriori novità, che da fine luglio saranno reperibili anche via internet, con un sito e un blog.

Ringrazio tutti coloro che, senza ricevere nulla in cambio (se non grane, probabilmente) vorranno con i loro mezzi aiutarmi a diffondere attraverso ogni canale possibile questa mia comunicazione.

Barbara Spadini

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