venerdì 25 settembre 2009

Salvo D'Acquisto

La falsa retorica antifascista si è appropriata di eroismi e benemerenze, inserendoli nella sua vacua storiografia. Come nel caso del Vice brigadiere Salvo D'Acquisto che, da Carabiniere in servizio sul territorio della RSI, viene camuffato da eroe resistenziale.

Tra i Carabinieri rimasti in servizio repubblicano e inquadrati nella LegioneTerritoriale di Roma, dal 16 dicembre 1942 Comandante della Stazione di Torrimpietra, è Salvo D’Acquisto (doc. C). Nato a Napoli il 15 ottobre 1925 è proprio a Napoli sepolto, in S. Chiara (a pag. 14, la lapide della tomba). Dopo aver combattuto in A.S. con la 606ª Sezione Carabinieri, viene scelto per un Corso Allievi Sottufficiali e consegue il grado di Vice Brigadiere alla Scuola Centrale di Firenze. E’ il Caduto-simbolo dei Combattenti per l’Onore, della guerra perduta, fucilato il 23 settembre 1943: D’Acquisto salva da rappresaglia di guerra, per l’attentato del giorno precedente al presidio tedesco di Torre Polidoro (doc. D), 20 ostaggi civili.

Vedi il numero di ACTA: http://www.istitutostoricorsi.org/pdf/Acta53.pdf

Ricordiamo nell'anniversario del suo sacrificio il vice brigadiere dei Carabinieri Salvo D'acquisto, che offrendosi volontariamente al sacrificio per un attentato da lui non commesso (la solita sciagurata "azione di guerra" per uccidere 2-3 tedeschi mettendo a rischio altre Vite innocenti, causa rappresaglie secondo leggi di guerra, senza ottenere nessun vantaggio n.d.r), ha permesso che venissero risparmiate numerose vite di civili innocenti. Che il suo esempio di coraggio e valore sia di monito a coloro i quali preferivano fossero altri a pagare per le proprie delittuose azioni.



La sera del 22 settembre 1943, un soldato di un reparto di SS insediatosi in una caserma abbandonata della Guardia di Finanza, rimane ucciso per lo scoppio di una bomba,due rimangono feriti.
Le versioni finora riportate si differenziano, i tedeschi "gridano" all'attentato, più probabile invece l'ipotesi di un incidente, magari rovistando imprudentemente in una cassetta con all'interno delle bombe a mano lasciata dagli "ex inquilini" della caserma, i finanzieri. La mattina seguente, comunque, la reazione dei tedeschi non si fa attendere, il comandante del reparto tedesco, recatosi a Torrimpietra per cercare il comandante della locale stazione dei Carabinieri, vi trova il vice brigadiere D'Acquisto, al quale ordina di individuare i responsabili dell'accaduto. Salvo tenta inutilmente di convincerlo che si è trattato di un incidente, inutilmente.
Più tardi, Torrimpietra è circondata dai tedeschi e 22 cittadini vengono rastrellati, caricati su un camion e trasportati presso la Torre di Palidoro, per essere fucilati. Salvo prova ancora una volta a convincere l'ufficiale tedesco della casualità dell'accaduto, ma senza esito. I tedeschi costringono gli ostaggi a scavarsi una fossa comune, alcuni con le pale, altri a mani nude. Per salvare i cittadini innocenti, Salvo (ovviamente totalmente estraneo ai fatti) si autoaccusa come responsabile dell'attentato e chiede che gli ostaggi vengano liberati (un gesto che ancora oggi rimane uno dei massimi esempi di coraggio e nobiltà d'animo nella storia del nostro Paese). Subito dopo il loro rilascio, il vice brigadiere Salvo D'Acquisto viene freddato da una scarica del plotone d'esecuzione.

tratto da: www. salvodacquisto.com



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